Terry Eagleton in questo testo presenta una via alla speranza razionale e materiale, come impulso che contribuisce alla realizzazione dei nostri progetti e quindi alla nostra felicità: la speranza - che richiede, come nella tradizione cristiana delle virtù teologali, un grande impegno e una grande determinazione, e non è un sentimento passivo dunque ma fortemente attivo - è il carburante emotivo-volontario senza il quale realizzare i nostri desideri, i nostri progetti, i nostri sogni diventa impossibile.
In questo libro combattivo e radicale, Terry Eagleton affronta l'opera di Marx con un linguaggio semplice e diretto. In un mondo come quello attuale, caratterizzato da una pesante crisi del capitalismo, questo libro ha il merito di discutere in modo critico e diretto le accuse di coloro che rimproverano a Marx di non essere più attuale. Ma proprio il momento che stiamo vivendo conferma sempre più la verità e l'attualità del suo pensiero. Eagleton ha il merito di avvicinare a Marx anche il lettore che ha meno familiarità con le sue riflessioni, attirando un pubblico ampio, non solo di accademici.
Qual è il senso, il significato della vita? In questo saggio Eagleton ci racconta come duemila anni di pensiero filosofico e di grande letteratura - da Aristotele a Catullo, Shakespeare, Schopenhauer, Spinoza, Marx, Cechov, Freud, Wittgenstein, Sartre, Beckett, persino i Monty Python - hanno affrontato la questione, che è a suo parere divenuta particolarmente complessa nel mondo moderno. Invece di confrontarci a viso aperto con il sentimento strisciante dell'insensatezza della vita, preferiamo riempirla con una moltitudine di cose: dal calcio al sesso alla New Age. La risposta di Eagleton è toccante e originale. Il senso della vita non sta solo nella felicità, intesa come piena fioritura delle potenzialità dell'individuo, ma anche nell'amore, ovvero la capacità di condividere e realizzare progetti creativi assieme ad altri, e alla società nel suo complesso. Il senso della vita assomiglia a suonare in un'orchestra jazz: l'espressione libera e piena di tutti assieme e di ciascuno per sé.
La fine del Novecento è stata caratterizzata da uno straordinario paradosso: la ricomparsa prepotente del fondamentalismo sulla scena internazionale, proprio mentre a sinistra già si parlava di morte delle ideologie. Un "ritorno di fiamma" per il pensiero assoluto che non ha riguardato in senso stretto solo le religioni e che non si è diffuso unicamente in Medio Oriente: ha trovato terreno fertile anche nella deriva del cristianesimo oltranzista made in USA. Un concetto quindi, quello di ideologia, che non è forse mai stato così in evidenza - ma anche tanto frainteso - come al giorno d'oggi. Terry Eagleton dedica a questo controverso tema una delle sue opere più importanti, pubblicata nel 1991 e uscita in Inghilterra nella presente edizione aggiornata nel 2007. Cimentandosi in un serrato corpo a corpo con i principali pensatori marxisti (in particolare Gramsci), con Schopenhauer e Nietzsche, Freud, Bourdieu e i poststrutturalisti, Eagleton passa in rassegna le varie definizioni del termine "ideologia" e ne analizza la storia tortuosa attraverso la modernità, dall'Illuminismo al postmoderno.