Composta sul finire del I secolo, l'Apocalisse di Giovanni è il testo che chiude il Nuovo Testamento. I suoi ventidue capitoli, con la loro ricchezza di visioni travolgenti, ricoprono un ruolo chiave nella tradizione occidentale e hanno trovato spazio anche in contesti non strettamente religiosi, dove, ad esempio, i quattro cavalieri, i sigilli e Babilonia la Grande sono ben conosciuti. Tuttavia l'Apocalisse resta il testo biblico più criptico. I numeri, i simboli e le figure divine e diaboliche che si susseguono rendono i settenari di cui è composta tanto sorprendenti quanto enigmatici per il lettore, in particolar modo se li esplora per la prima volta. Per questo motivo, la puntuale analisi di padre Giacobbe Elia qui proposta rappresenta una guida essenziale per orientarsi fra i versetti del libro giovanneo. Introdotta da un necessario inquadramento storico e teologico, l'analisi procede capitolo per capitolo, soffermandosi su ogni simbolo, numero e immagine che si presenta davanti agli occhi di Giovanni. Non mancando di evidenziare i rimandi e i collegamenti esistenti con gli altri testi biblici, padre Giacobbe costruisce un percorso che culmina con lo svelamento del significato ultimo di questa opera straordinaria: il senso della storia per il fedele cristiano. Rileggere l'Apocalisse è far vibrare le sue parole e le sue immagini ancora una volta, per rimarcare il fatto che, al di là dell'apparenza cupa del racconto apocalittico, questo libro è un antidoto contro l'inazione e l'assenza di speranza propria dei tempi moderni.
Il libro si rivolge a tutti coloro che si interrogano sul senso della vita e al credente che avverte l'urgenza di approfondire la conoscenza di Dio e le ragioni della sua esistenza, offuscate da una crisi dilagante della fede che lo rende vittima dello smarrimento della memoria e dell'eredità cristiane, della paura di affrontare il futuro, della frammentazione dell'esistenza e del crescente affievolirsi della solidarietà vera. Ma il prevalere nel pensiero moderno e contemporaneo di un'antropologia della morte di Dio e del suo Cristo oscura la speranza anche dell'uomo "liquido" contemporaneo, distratto e immerso nel mondo secolarizzato e, in apparenza, spensierato che si rivela, però, incapace di proteggerlo dall'irruzione della sofferenza, della malattia e della morte. Il male, suo malgrado, fa emergere nell'uomo il bisogno, spesso inconfessato, di dare un senso all'inquietudine del cuore mediante la certezza della Verità.
È possibile conoscere Dio e credere in Lui? È possibile distinguere il Dio vero dagli idoli che, sotto mille volti, si spacciano per Lui? È possibile riconoscere l’autenticità di un messaggio divino? E, se sì, come? E, infine, è possibile riconoscere il volto enigmatico, suadente e beffardo, dell’Anticristo?
Questo libro è un appassionante itinerario che si snoda nei risvolti più misteriosi della storia moderna – dal maggio 1917 fino ad oggi – attraverso gli eventi religiosi e civili che hanno costellato il XX secolo e che vengono letti alla luce del Segreto di Fatima: la situazione politica del Portogallo, l’incombente Rivoluzione in Russia, l’avvento del nazismo, la Seconda guerra mondiale, la guerra fredda che culmina nella lugubre « cortina di ferro », il muro di Berlino e la scossa profetica del Papa polacco.
Il segreto di Fatima. Salvati da una profezia racconta come l’ansia di penetrare nel recondito spazio del mistero abbia pervaso e al tempo stesso travagliato il popolo di Dio e contagiato il mondo intero. Da contraltare all’evolversi di questa profezia nel divenire della storia, ecco la prudenza della diplomazia e la curiosità morbosa allearsi per attenuare la forza propulsiva del messaggio di Fatima. Possiamo reagire alla crisi che affligge il nostro tempo solo a patto di comprendere i fatti che l’hanno provocata e la visione ideologica che li ha ispirati e giustificati, dalla diffidenza razionalista verso i veggenti alla fiducia eccessiva negli uffici diplomatici, alla crisi che succede al Concilio Vaticano II, alla più grave defezione di sacerdoti che la storia conosca, ai problemi dell’omosessualità e della pedofilia. Il compianto Giuseppe De Carli, autore con il Segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone del libro-intervista L’ultima veggente di Fatima. I miei colloqui con suor Lucia, commentò sorpreso: «Le pubblicazioni finora prodotte adombrano la crisi annunciata, questo studio la mostra».
Padre Giacobbe Elia, medico, specializzato in teologia dogmatica, esperto di bioetica, è il primo esorcista incaricato dalla diocesi di Roma dopo il servo di Dio P. Candido Amantini, suo maestro. Da anni a Roma è responsabile di un centro di ascolto rivolto alle famiglie e alle persone in difficoltà. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra cui: L’urlo muto (1987), Le preghiere del popolo di Dio (2007), Le preghiere della Tradizione Cristiana (2009).
Questo suggestivo libro di preghiere antiche e moderne dei più influenti mistici e santi della spiritualità cristiana d’Occidente e d’Oriente raccoglie le più belle orazioni, inni, intercessioni, salmi, cantici e devozioni che nutrono l’anima di chi vuole vivere la vita dello Spirito, in intimo colloquio con Dio. Sono state scelte pensando ai vari momenti che scandiscono la vita dell’uomo, che anela ad estinguere la sua sete di infinito attraverso un dialogo sincero, continuo e sapiente di amore, di carità e di fiducia con il Dio vivente.
La preghiera è il mezzo che ci porta alla contemplazione di Dio; che ci abitua a stare alla Sua presenza in intima comunione, ad aprirgli il nostro cuore, a partecipargli le nostre preoccupazioni più segrete, i tormenti, i desideri e a sentire la Sua voce che illumina e riscalda lo spirito.
La preghiera è l’energia della vita che ci plasma e ci fa superare ogni difficoltà, mentre ci fa crescere nell’amore della volontà di Dio, come membra vive del Corpo di Cristo.
La preghiera è la scuola dove noi apprendiamo e accettiamo la logica di Dio rivelataci nella Croce.