Sono ormai lontani i tempi in cui l'alchimia veniva considerata come una disciplina ingenua, prescientifica se non semplicemente congerie di sciocche superstizioni. I nuovi orientamenti storiografici consentono di affermare che gli alchimisti erano a loro modo degli sperimentatori che contribuirono al progresso delle scienze naturali in Occidente. In realtà però il loro progetto era ben più ambizioso: il concetto di trasmutazione alchemica è l'espressione ultima di una credenza immemoriale nell'azione umana come metodo di trasformazione della natura.
"Questo libro mette in rilievo l'importanza culturale che la storia delle religioni può assumere in una società desacralizzata, e sviluppa un'ermeneutica sistematica del sacro e delle sue manifestazioni storiche... Il 'sacro' è un elemento strutturale della coscienza, e non uno stadio della sua storia. Un mondo pieno di significato è il risultato di un processo dialettico che può essere definito come la 'manifestazione del sacro'. La vita umana si carica di significato attraverso l'imitazione di modelli paradigmatici rivelati da esseri sovrannaturali; l'imitazione di questi modelli al di là dell'umano costituisce una delle caratteristiche fondamentali della vita 'religiosa' comune a qualsiasi cultura ed epoca." (Dalla prefazione)