L'autobiografia di una grande protagonista del XX secolo
«Quando queste pagine verranno lette, io avrò trovato una nuova nascita in Dio».
Suor Emmanuelle ha redatto queste Confessioni di una religiosa in un arco di tempo di circa vent’anni, motivo per cui questo può essere considerato il primo e l’ultimo libro che ha scritto. Il primo, perché lo ha iniziato prima di tutti gli altri, quando era ancora in Egitto. Vi è tornata poi su a più riprese, fino agli ultimi mesi di vita, per riprenderlo, correggerlo, arricchirlo. L’ultimo, perché lo ha voluto postumo, per confidarvi cose che mai aveva detto prima - per pudore, naturalmente, ma anche per il desiderio di rimanere sempre libera. Qual è il suo significato? Possiamo dire che si tratta di una ricerca di verità. Suor Emmanuelle ha voluto capire il cammino della sua vita attraverso le scelte che ha fatto, le persone che ha incontrato, il suo rapporto con un Dio di cui ha amato appassionatamente la povertà e la vulnerabilità. Ella ha voluto ritrovare, secondo la sua caratteristica espressione, la «nudità» della persona che è stata, nelle sue attese, nei suoi insuccessi, nelle sue lotte. «Quando si dice la nuda verità sull’uomo, in filigrana appare sempre Dio. In questo libro io voglio, per l’ultima volta, confessare la fede nell’uomo e la fede in Dio che hanno sostenuto tutta la mia vita... Ne sono convinta: dal crogiolo della morte, scaturisce la resurrezione».
Emmanuelle Suor Un povero ha gridato,
Dio l'ascolta
Suor Emmanuelle è una donna d’azione, la sua vita è legata ai diseredati della terra. Per questo è conosciuta e ammirata, al punto che l’inchiesta annuale del settimanale femminile «Elle», sulle donne più amate di Francia, per il secondo anno consecutivo la trova al primo posto davanti a famose attrici e a donne di successo in vari campi.
Chi conosce suor Emmanuelle, anche solo attraverso i suoi libri, si rende conto che tutto il suo agire, così capace di trovare pienezza e ricchezza di vita tra chi vive povertà e sofferenza, si è accompagnato a un costante dialogo con quel Cristo venuto ad accompagnare gli uomini.
Suor Emmanuelle ha scritto questo breve libro sulla preghiera per, come lei stessa dice, «coloro che non sanno pregare», non sanno domandare a Dio, non sanno lodarlo, non sanno essere il povero che grida e che Dio ascolta.
La preghiera è infatti, per suor Emmanuelle e per tutti gli uomini, una domanda, una lode, un povero che grida.
Un libro a cui tutti possono accostarsi senza provare disappunto, credenti e non credenti.
«Io stessa», dice suor Emmanuelle, «entrata nella vita religiosa più di settant’anni fa, sono costretta a riconoscerlo: non so pregare».