Il volume di Arnold Esch, interamente dedicato a Roma, esplora, nel vero senso della parola, i percorsi che conducono alla Città Eterna. Come faceva un pellegrino tedesco a sapere come raggiungere Roma intorno al 1500? Dove poteva alloggiare lungo il tragitto e quanto gli sarebbe costato? E, una volta arrivato, cosa c'era da vedere nei vari quartieri della città, passeggiando per la Roma del Rinascimento? Che cosa pensava un viaggiatore nordico quando vedeva, stupito, il suo primo anfiteatro? Che cosa si importava a Roma in un Anno Santo? Che cosa rimproverava a Ferdinand Gregorovius l'Index librorum prohibitorum? Un saggio affascinante che accompagna il lettore in un viaggio attraverso dieci secoli lungo gli itinerari che portano a Roma.
Arnold Esch ricostruisce uno degli snodi più importanti della storia di Roma: il passaggio dalla città del tardo Medioevo a quella, affascinante, del Rinascimento. Il secolo che inizia con il Grande Scisma (1378) e si chiude, in pieno Rinascimento, alla fine del pontificato di Sisto IV (1484) è un secolo decisivo: il papa diventa padrone della città ribelle e la vita sociale ed economica ruota sempre più intorno alla sua corte. Gli umanisti diffondono uno sguardo nuovo sull'antichità. La vita religiosa acquista sfumature inedite grazie ai pellegrini che accorrono in città negli anni santi e alla crescente pietà laica femminile. La vivace attività edilizia e l'intensa committenza artistica di papi e cardinali rinnovano l'aspetto di Roma e la sua attrattiva. La storia di Roma, in quanto capitale della cristianità, assume una dimensione ulteriore: è storia di una città e allo stesso tempo storia mondiale. Continuando la lunga tradizione della storiografia tedesca su Roma, Arnold Esch ripercorre con maestria questa trasformazione, che è insieme ecclesiastica, sociale, economica e culturale.
La Roma tardomedievale e del primo Rinascimento dispone di un genere di fonti che altre città non hanno, neanche grandi potenze della tradizione archivistica come Venezia e Firenze. Sulla base dei registri doganali, conservati in maniera quasi continuativa dal 1445 al 1485, Esch dipinge un quadro della Roma proto-rinascimentale da una prospettiva inusuale. Dopo un lungo letargo, nella città tutto ricomincia a muoversi. Attraverso le analisi delle importazioni per nave e per terra Esch ritrae uno scenario in cui storia dell'arte, storia sociale e storia della cultura si intrecciano. Gli oggetti, i generi alimentari, perfino gli animali che entrano nell'Urbe sono l'indicatore più fedele della vita reale che vi si svolge. Ne emerge confermato il peso della Curia romana (e della dimensione religiosa) nella vita economica della città: senza papa Roma appare davvero una città mutilata, due terzi di se stessa. Prefazione di Bernard H. Stolte, introduzione di André Vauchez.