Viviamo nell'incertezza. Tuttavia dobbiamo scegliere, ogni giorno, cercando di prevedere quello che accadrà nel futuro. E così rischiamo. Ma siamo davvero capaci di valutare i rischi che corriamo? Tra i nostri amici, c'è chi ama il rischio e il pericolo, mentre qualcun altro è molto più cauto. Ma chi dei due affronta l'incertezza in maniera più efficace? Alcune categorie di persone, molto diverse tra loro, hanno fatto una professione della loro abilità nel governare l'incertezza: giocatori professionisti, meteorologi, speculatori finanziari, investigatori... Dylan Evans ha studiato il loro comportamento e ha capito il loro segreto: una dote finora sconosciuta, che ha chiamato intelligenza del rischio: un'abilità che è possibile studiare e valutare. L'intelligenza del rischio riguarda anche le grandi scelte della politica: basta pensare alla lotta al terrorismo, all'effetto serra, all'energia atomica. Ma ci muoviamo tutti, quotidianamente, nella "zona d'ombra" dell'incertezza e dunque usiamo l'intelligenza del rischio anche nelle mille piccole decisioni che prendiamo ogni giorno: se domandiamo un prestito in banca, mentre ci interroghiamo se la nostra nuova storia d'amore durerà in eterno, o più semplicemente quando decidiamo se domenica andremo al mare o se pioverà tutto il giorno. Dobbiamo prevedere che effetto avranno le nostre scelte, e in quale contesto ci troveremo ad agire in futuro. È dunque fondamentale sapere che tipo di atteggiamento abbiamo in condizioni di incerte.
"Esiste una scienza del sentimento? Evans dice di sì. Riportando direttamente a Darwin e all'evoluzionismo i fondamenti di una ricerca che ci mette di fronte alle grandi protagoniste del mondo interno. Quelle intorno cui si articola il nostro star bene e il nostro star male. Che decidono del nostro destino molto più di quanto non faccia il nostro tentativo, continuamente incompleto, di pensare e di conoscere la realtà". (Luigi Cancrini). Le emozioni sono tornate di moda. Ma se si pensa di saperne già tutto, ci si sbaglia di grosso. Dylan Evans ne disegna un quadro magistrale: asciutto, convincente e aggiornatissimo.
Le emozioni sono tornate di moda e l'autore è convinto che lo studio scientifico delle stesse sia di grande utilità: se i romantici credevano che emozioni e ragione fossero incompatibili, Evans si sente più vicino al punto di vista degli illuministi, per i quali era razionale essere emotivi.