"L'arte all'ordine del giorno" è un espressione formulata da Raffaello Giolli, una delle più lucide intelligenze critiche degli anni trenta, per segnalare la portata etica e sociale, oltre che estetica, della "questione delle arti" nel periodo che porta dal consenso al regime fascista alla svolta degli anni quaranta. L'espressione viene qui utilizzata per sottolineare non solo la rilevanza del mondo artistico nella cultura italiana degli anni trenta, ma anche la centralità della problematica artistica nel periodo dell'immediato dopoguerra.