Il periodo studiato va dalla morte del fondatore della Congregazione delle Serve dei Poveri (padre Giacomo Cusmano) alla morte del primo successore (padre Francesco Mammana).
"Oh! se si ridestasse in tutti i cuori la carità di Giacomo Cusmano. Un poco che si darebbe da tutti coloro che hanno qualche cosa, formerebbe il molto che bisogna pei poveri". Non voleva essere Giacomo Cusmano un maestro di spiritualità; e non lo è nel senso proprio del termine: non voleva, cioè, insegnare dalla cattedra che cosa significa essere cristiani e che cosa fare per raggiungere la santità. Non dalla cattedra, ma dal suo vissuto personale: più chefare un "discorso spirituale" egli comunica la sua "esperienza spirituale", quale cioè è stata la sua "vita nello Spirito" o "secondo lo Spirito"; qui il maestro è san Paolo e Giacomo ne è il discepolo attento e fedele, che condivide con gli altri i tesori che Dio gli ha posti in cuore. Il volume mostra un profilo di Giacomo Cusmano e della sua "santità"; vi è inoltre un'antologia di testi, che offre spunti di riflessione di grande spessore.