La Missione del dotto di Fichte è la più straordinaria descrizione moderna del ruolo dell'intellettuale, nella forma di un impegno condotto universalisticamente in rapporto diretto con l'idea di umanità e di emancipazione del genere umano tramite la prassi trasformatrice.
Per Fichte l'importanza di un'introduzione alla Dottrina della scienza vera e propria subisce, nel periodo berlinese, un progressivo aumento. La questione cruciale sembra essere diventata quella di riuscire a predisporre al meglio l'uditore ad accogliere l'insegnamento comunicato nel corso principale. Per fare Dottrina della scienza bisogna cioè superare la comune concezione del sapere, come sapere di qualcosa, educando un nuovo senso trascendentale che grazie alla mediazione intellettuale sappia cogliere le cose come pure forme del sapere. Parallelamente il corso sui "Fatti della coscienza" elabora e propone però anche dei contenuti filosofici precisi, comunicandoli in modo intuitivamente più immediato rispetto alla forma spesso estremamente astratta propria della Dottrina della scienza. In questo modo esso rappresenta un'efficace presentazione, estesa dall'autore stesso, di temi e contenuti della filosofia fichtiana del tardo periodo berlinese. In questo volume si presentano i testi relativi alle lezioni propedeutiche alla presentazione del sistema che Fichte tenne all'appena fondata Università di Berlino nel semestre invernale 1810-11. Insieme alla traduzione delle lezioni sui "Fatti della coscienza", il volume raccoglie anche l'"Introduzione di Fichte alle sue lezioni filosofiche. Ottobre 1810 (Nachschrift Twesten)" e il contenuto di due fogli di pugno di Fichte intitolati "La filosofia fornisce il fondamento soprasensibile", secondo il dettato della loro prima riga.
È lo scritto capitale di Fiche (1762-1814), che sta alla base di tutte le sue successive (ben 11) rielaborazioni e anche delle altre opere fichtiane. Esso vuole dare una fondazione teoretica di tutto il sapere, dedotto da un unico principio assoluto: l'Io. Questo Io non è però una semplice astrazione, ma raccoglie in sé anche l'ideale del dovere e si pone, quindi, come la sintesi della teoria e della prassi, come punto d'orientamento del pensare e dell'agire. In questa edizione, curata da Guido Boffi, il saggio introduttivo ricostruisce il contesto problematico e storico-concettuale della genesi dell'opera e le sue premesse nelle precedenti indagini fichtiane.