Ha formato e condizionato religioni universali come il cristianesimo e l'islam, ha rappresentato la chiave di volta dell'immaginario, della cultura, della cosmologia, dei riti, del dogma, della politica: il concetto di Dio è una linea divisiva fondamentale nella storia dell'umanità. Dal Dio di Abramo a quello dei filosofi, l'autore affronta i temi classici e sempre stringenti del dibattito religioso, come il problema teologico ed etico del male nel mondo, le variazioni che l'idea del divino conosce nelle differenti tradizioni religiose, la sua negazione radicale da parte dell'ateismo, le sfide attuali rappresentate dal pluralismo religioso e dai progressi della scienza.
Poco più di settant'anni del IV secolo dopo Cristo condizionano tutta la storia dell'Occidente. Sono infatti poco più di settant'anni quelli che passano dall'editto di Costantino, nel 313 - che concede ai cristiani fino ad allora martiri e perseguitati la libertà di culto - al 380, quando Teodosio dichiara il cristianesimo unica religione ufficiale dell'impero romano e da avvio alla persecuzione delle altre religioni, fino ad allora tutte liberamente praticate a Roma. La croce, da simbolo dell'umiliazione del Cristo e della sua morte redentrice, si trasforma in settant'anni in una potente immagine politica di potere e vittoria: come è stato possibile questo cambiamento? perché e come la croce, simbolo di sofferenza e martirio, è potuta diventare il simbolo stesso del potere? in che modo e per quali ragioni questo segno di un potere trascendente, di un Regno che non è di questo mondo, ha finito per intrecciare il suo destino con le potenze politiche, diventando invece un segno della conquista di corpi e di anime? Giovanni Filoramo racconta la storia di come i cristiani da martiri siano divenuti persecutori. Una storia di contrasti sempre più violenti tra i seguaci dei culti pagani e i cristiani, di divisioni interne tra le varie sette cristiane in Medio Oriente, in Europa e in Africa, di relazioni sempre più strette tra capi religiosi e capi del potere politico. Fino a quando la Chiesa cattolica diviene essa stessa strumento del potere e fattore di ordine istituzionale.
Nella storia delle Chiese cristiane il monachesimo è una istituzione fondamentale che ha come scopo la ricerca della perfezione attraverso la scelta, sigillata dai voti, di un particolare tipo di vita religiosa incentrato sulla sequela Christi. Nella loro storia millenaria, in guise peculiari, in Oriente e in Occidente, le varie forme della vita monastica, diventate per lo più di tipo cenobitico e in genere istituzionalizzate, si sono radicate nelle diverse civiltà, non soltanto dal punto di vista squisitamente religioso ma, più in generale, politico, economico e culturale. In Oriente, il monachesimo è riuscito a resistere nei secoli ai cambiamenti indotti da una storia tumultuosa, che ha messo spesso in discussione l’esistenza stessa delle varie Chiese. In Occidente, soprattutto nella sua forma benedettina, esso si è imposto nell’arco millenario del medioevo come una realtà sempre più centrale, capace di fronteggiare i cambiamenti più profondi, generando, da Cluny a Citeaux, nuove risposte religiose e organizzative, per non dire delle innumerevoli familiae monastiche nate dal tronco principale. Il fenomeno monastico è una realtà variegata e complessa, messa in crisi in modo drammatico in età moderna tanto dalla Riforma protestante quanto dai processi di secolarizzazione; altrettante sfide corrosive cui tuttavia il monachesimo si è dimostrato capace, attraverso adattamenti e trasformazioni, di resistere, conservando il suo profilo identitario e quelle specificità i cui tratti essenziali furono definiti nei primi secoli dell’era cristiana. La storia che si dipana in queste pagine ha inteso indagare proprio tale periodo, insieme aureo e fondativo, concentrando l’attenzione sulla fase più antica del monachesimo, latino e soprattutto orientale. Il volume si pone così come un primo bilancio della più recente stagione di studi sul monachesimo antico: una storiografia innovativa, caratterizzata non solo da una molteplicità di tagli interpretativi, ma anche dall’allargarsi dello spettro delle fonti e da rinnovate prospettive di lettura.
COMMENTO: La prima storia del monachesimo orientale, coordinata da Giovanni Filoramo, con il contributo dei maggiori specialisti: Fabrizio Vecoli, Federico Fatti, Maria Chiara Giorda, Vittorio Berti, Roberto Alciati, Rosa Maria Parrinello.
GIOVANNI FILORAMO insegna Storia del cristianesimo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Per i nostri tipi ricordiamo Veggenti, profeti e gnostici. Identità e conflitti nel cristianesimo antico (2005). Tra le pubblicazioni più recenti: La Chiesa e le sfide della modernità (Laterza, Roma-Bari 2007); la serie Le religioni e il mondo moderno (4 voll., Einaudi, Torino 2008-2009); Il sacro e il potere. Il caso cristiano (Einaudi, Torino 2009).
Oggi i rapporti tra religione e politica sono al centro dell'attenzione degli studiosi e dell'opinione pubblica. A far discutere è soprattutto il rinnovato protagonismo della Chiesa cattolica e delle sue gerarchie, in particolare in Italia. Normalmente il rapporto della Chiesa cattolica con la sfera politica è stato letto nella prospettiva angusta delle relazioni tra Chiesa e Stato, che appare oggi per più motivi superata, cosi come in crisi appare la distinzione tradizionale tra potere politico e potere spirituale. Il saggio si propone di rileggere questi rapporti nella storia del cristianesimo alla luce di una relazione "triangolare" tra sacro come fondamento del potere politico e sua fonte di legittimazione, potere religioso rappresentato dalla Chiesa che aspira a porsi come suo rappresentante privilegiato, e potere politico nelle sue principali configurazioni storiche. Il caso cristiano è affrontato nei suoi momenti forti: dal modo in cui questa relazione si è configurata nel cristianesimo delle origini e nel periodo precostantiniano, alle trasformazioni conosciute, soprattutto attraverso l'azione di figure come Ambrogio, nel periodo successivo alla svolta costantiniana; dalla Riforma gregoriana alle novità apportate dalla Riforma protestante fino alle più recenti trasformazioni.
La millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. Si può guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un'Europa cristiana. La si può accostare in un'ottica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre più emarginati. O si può anche decidere di avvicinarsi a questa storia, così complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. A tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la Storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.
Una caratteristica fondamentale della modernità è consistita nella sua capacità di creare spazi imprevedibili in cui attivare sia nuovi processi di sacralizzazione e di incantamento sia situazioni propizie a una nuova centralità delle religioni tradizionali. I processi di globalizzazione hanno rovesciato il noto paradigma weberiano del disincanto e della secolarizzazione ineluttabili, generando una serie complessa di fattori che stanno favorendo, su scala globale, un rinnovato ruolo centrale, sia a livello individuale che collettivo, del fattore religioso. L'immenso fiume dei processi di modernizzazione si è alimentato a molteplici sorgenti: grandi scoperte nel campo delle scienza, l'industrializzazione della produzione, epocali cambiamenti demografici, il diffondersi di nuovi sistemi di comunicazione, la nascita degli Stati nazione e delle rispettive burocrazie, non per ultimo il trionfo di un'economia di mercato che ha finito per prevalere su ogni forma concorrente. Questi e consimili processi, anche se hanno caratterizzato in particolare l'Occidente europeo e nordamericano, hanno finito nel corso del Novecento per imporsi anche agli altri paesi, condizionandone in modo profondo tradizioni culturali e vita religiosa.
Il confronto che la Chiesa cattolica sta sostenendo con una serie di sfide, poste dalla modernità, rischia di trasformarsi in un vero e proprio conflitto. Contribuisce alla crisi l'ingerenza delle gerarchie ecclesiali in campi, dalla politica alla indagine scientifica, che la Costituzione italiana affida unicamente all'iniziativa statale o che la moderna ragione ha costruito in funzione del principio della libera ricerca. La radicalizzazione dello scontro, il crescere delle polemiche, l'inevitabile necessità di prendere posizione in un confronto che coinvolge tutti, non deve oscurare però la necessità di conoscere le posizioni degli avversari in campo.
In questo volume, quarto della collana sulle religioni, vengono analizzate e per la prima volta messe a confronto le tre grandi confessioni che costituiscono la religione cristiana: il cattolicesimo, il protestantesimo e l'ortodossia. Attraverso un apparato iconografico molto ricco, l'autore analizza le origini della religione cristiana, gli sviluppi autonomi e la diffusione delle tre confessioni, i loro fondamenti dottrinali e teologici e le diverse pratiche che includono riti, credenze, luoghi di culto e gerarchie, festività. L'autore, ordinario di Storia delle religioni presso l'università di Torino, ha messo con efficacia le sue approfondite conoscenze alla portata del lettore non specialista.
La millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. Si può guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un'Europa cristiana. La si può accostare in un'ortica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre più emarginati. O si può anche decidere di avvicinarsi a questa storia, così complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. A tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la Storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.
La millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. Si può guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un'Europa cristiana. La si può accostare in un'ottica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre più emarginati. O si può anche decidere di avvicinarsi a questa storia, così complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. A tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la Storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.