Jay Gatsby, l'ambizioso giovanotto che ha saputo conquistarsi, con tutti i mezzi leciti e illeciti, prestigio, ricchezza e rispettabilità, culla un sogno impossibile. Vuol far rivivere l'amore fiorito un tempo tra lui e Daisy, che lo ha respinto, quando era povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una delle grandi famiglie americane. Ma Gatsby non riuscirà a strappare Daisy a Buchanan, pur mettendo in gioco tutto il suo fascino e il suo potere... Pubblicato nel 1925, "Il grande Gatsby" è il ritratto di un'epoca in cui il mondo dei contrabbandieri di alcolici si mescolava allegramente con quello dei banchieri e del charleston dei "Ruggenti Anni Venti", in attesa che la Grande Depressione del 1929 seppellisse tutto sotto le macerie del sogno americano.
"I racconti hanno quasi tutti una colonna sonora inconfondibile, e a differenza di quanto si crede comunemente, non è il jazz bensì il blues. Anche in quelli apparentemente più scanzonati, riuniti nelle serie dedicate ai personaggi di Basil e Josephine, in cui Fitzgerald ha rievocato la propria adolescenza e quella di Ginevra King, il suo primo amore, lo stato d'animo prevalente è la malinconia. E non è un caso che la raccolta più suggestiva, quella che accompagnò la pubblicazione del Grande Gatsby, racchiudesse nel titolo proprio l'accenno alla tristezza dei giovani, quando essi hanno perduto ormai le loro illusioni e non sanno più sognare. In genere, quelle raccontate dallo scrittore americano sono per lo più storie di sconfitte, personali e di coppia, di malattia fisica e mentale, di individui fragili che soccombono, incapaci di sottrarsi ai vizi, alla dipendenza dall'alcol o alle lusinghe del denaro, e che per tutto ciò pagano un prezzo molto alto. L'avere comporta la sconfitta dell'essere." (Dalla Prefazione di Franca Cavagnoli)
Il grande Gatsby ovvero l'età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell'estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy... Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un'esistenza ormai votata alla dissoluzione finale.
Raccolti sotto il titolo del film nato da un soggetto per il cinema dello stesso Fitzgerald, due racconti che descrivono la Parigi del grande scrittore. Il primo, "Babilonia rivisitata", è l'amaro ritorno nellacittà degli eccessi passati, che spogliati dalla follia dei sogni lasciano il passo a un brusco risveglio. Il secondo, "Notizie da Parigi, quindici anni fa" fotografa invece la fragile leggerezza di quegli anni: una manciata di pagine per raccontare la giostra d'incontri e lo spensierato vagare nella Parigi dei primi anni Venti.
Il romantico ed enigmatico Jay Gatsby organizza feste sontuose nella speranza di avvicinare la donna amata in gioventù, Daisy, che ha sposato un uomo ricco e rozzo. Ne diventerà l'amante, ma un incidente automobilistico darà una tragica svolta al loro amore. Una descrizione spietata e partecipe del mondo fastoso e frivolo degli anni Venti nelle pagine indimenticabili dello scrittore simbolo della "generazione perduta".
La vita scorre all'indietro, per Benjamin Button. In un giorno d'estate del 1860, per un inspiegabile scherzo del destino, lui nasce già vecchio: un uomo dell'apparente età di settant'anni, dentro una culla. E poi comincia a ringiovanire, muovendosi controcorrente rispetto alla storia. Mentre la buona borghesia di Baltimora, a cui appartiene anche suo padre, osserva con un misto di meraviglia, imbarazzo e riprovazione. Età di lettura: da 10 anni.