"L'antica arte di saper vivere" esplora la saggezza della filosofia stoica, mostrandoci come le intuizioni e i consigli degli antichi maestri possono essere perfettamente applicati anche ai nostri giorni. Ricorrendo alle intuizioni psicologiche e alle tecniche pratiche degli stoici, L'antica arte di saper vivere indica una via per superare l'inquietudine cronica che ci affligge: come ridurre al minimo le preoccupazioni? Come lasciar andare il passato senza rimpianti e concentrare i nostri sforzi solo su ciò che possiamo cambiare? Come reagire agli insulti, alla sofferenza, alla vecchiaia? Semplici strategie da applicare nella quotidianità, rivolte alle persone comuni per aiutarle a vivere meglio: la contemplazione della natura transitoria del mondo, il dominio del desiderio, la distinzione tra le cose che possiamo controllare e quelle che non possiamo controllare e di cui quindi non dovremmo preoccuparci. Vivere secondo natura e accettare il proprio destino. Non permettere agli altri di turbare la nostra tranquillità. Con questo libro Irvine apre un canale di comunicazione tra i lettori moderni e alcune figure centrali della cultura europea come Marco Aurelio, Seneca ed Epitteto, al fine di fornire una "filosofia di vita pratica" radicata nella tradizione occidentale e applicabile al nostro tempo.
La vendetta è un circolo vizioso.
Supponiamo che qualcuno mi uccida. Cosa ci guadagnerei se un altro venisse, ucciso per rappresaglia? Basta pensarci solo un attimo: chi può uccidere Gandhi se non Gandhi stesso? Nessuno può distruggere un'anima. Lasciamo dunque fuori dal nostro cuore ogni pensiero di vendetta.
Non la vendetta, ma il perdono è la via della pace.
La regola d'oro è di essere amici di tutto il mondo e di considerare l'umanità intera come una famiglia. Colui che distingue tra la propria famiglia e quella di un altro, diseduca i membri della sua famiglia e apre la strada alla discordia e alla irreligiosità.
Nonviolenza significa perdonare le offese e non ripagare con la stessa moneta. «Il perdono è l'ornamento dei forti» dice un proverbio in sanscrito.
Nella raccolta "Meditazioni sulla natura" di J.W. Goethe, il genio della letteratura appare nella sua veste meno conosciuta di scienziato e studioso della natura, a cui sono state attribuite fondamentali scoperte scientifiche sulla natura foliare, sulla teoria della derivazione delle ossa e sull'anatomia comparata. Queste meditazioni estrapolate dagli scritti scientifici di Goethe - oltre a testimoniare alcuni punti chiave del suo pensiero - esulano dal tempo offrendo spunti di riflessione su questioni quanto mai attuali: medicina olistica, studi botanici sull'intelligenza delle piante e sul mistero del seme, dibattito tra conoscenza scientifica e conoscenza teologica. Goethe mise in crisi i fondamenti di assolutezza del metodo scientifico secondo l'intuizione di principi ancora più universali. Le sue ricerche scientifiche frutto di cinquanta anni di studi meticolosi sulla geologia, sull'anatomia e soprattutto sulla morfologia degli animali e delle piante, hanno la peculiarità e l'originalità di proseguire di pari passo con la ricerca dei bisogni umani dell'uomo di scienza. La sua visione della natura esprime un sentire scientifico innovativo e moderno che sembra rivolgersi a coloro che coltivano un approccio diverso alla vita, alla medicina e alla scienza, che cercano un contatto e un'appartenenza alla natura, e alla quale si relazionano con rispetto e riverenza.
"Autobiografia di un genio" è un'antologia originale di lettere e pensieri di Ludwig van Beethoven a cura di Michele Porzio, musicologo e docente presso il Conservatorio Statale Giuseppe Verdi di Torino. In questa raccolta originale sono presentati al lettore le ansie, i dolori provocati dalla sordità, i rivolgimenti rabbiosi, gli slanci geniali e i rapporti affettivi e di amicizia di uno dei massimi artisti di tutti i tempi. Sono infatti pochi in compositori nella musica classica in grado di accendere l'immaginazione e la memoria con la stessa rapidità e veemenza di Beethoven, una personalità che ancora oggi riesce a suscitare una costanza di interessi e un'ampiezza di divulgazione impressionante. Eppure la fama universale di questo compositore non ci ha ancora offerto una conoscenza davvero completa degli aspetti più misteriosi e sublimi della sua figura e della sua musica. Troppo spesso tradito dal luogo comune del burbero misantropo, l'uomo Beethoven si rivela invece attraverso questa selezione di scritti come una personalità dotata di un potente misticismo, capace di slanci lirici e devoti, ma anche in grado di affrontare le situazioni più avverse e varie dell'esistenza umana in un'alternanza prodiga di tenerezza, amore, pungente ironia ed entusiasmo per la vita.
Preoccupato per la salute, spaventato dalla morte, annoiato, insoddisfatto, vendicativo, ignorante, avido e ingenuo.
Queste sono le qualità del consumatore ideale.
Racchiude le corrispondenze dei personaggi più importanti della storia dell'umanità. Grandi filosofi, artisti, musicisti, scrittori immortali che ci aprono le porte dei loro cuori, consegnando un loro ritratto inedito e coinvolgente, facendoci partecipi del loro rapporto con l'amato, uomo o donna che sia. È così che potremo scoprire il travagliato rapporto tra Napoleone e Giuseppina Beauharnais o le accorate missive di Beethoven alla sua Amata Immortale. Quelle di Edgar Allan Poe, di Wagner, di Baudelaire, fino a quelle di Gramsci e di Pessoa, passando da Jack London e Oscar Wilde. Una raccolta che come un libro di poesie può lasciarsi leggere una lettera al giorno, centellinando le scoperte; oppure può offrirsi alla curiosità di passare da un autore all'altro, senza sosta, per un'abbuffata d'amore.
Contro i partiti. Solo ciò che è giusto è legittimo raccoglie quattro intensi saggi brevi di carattere politico e filosofico che la Weil scrisse a Londra nel 1943, anno della sua prematura morte, quando era impegnata nelle file di France Libre, l'organizzazione clandestina della resistenza francese che faceva capo a Charles de Gaulle. Il primo scritto dell'antologia, Nota sull'abolizione dei partiti politici è un vero e proprio manifesto - un'analisi lucida e quanto mai attuale - sull'inadeguatezza dei partiti politici nel gestire e governare la democrazia. I partiti sono visti dalla scrittrice come macchine per creare consenso e suscitare passioni collettive: i partiti non pensano, aspirano solo al loro stesso potere. La proposta della Weil per la nuova società post bellica è dunque radicale e provocatoria: la soppressione dei partiti politici. Gli altri tre scritti presenti testimoniano dello stesso impegno della scrittrice francese nell'immaginare una nuova forma di democrazia, più alta e più capace di rispondere ai bisogni essenziali dell'anima. Ogni governo o patto sociale dovrebbe fondarsi non tanto sul concetto di diritto che ognuno reclama per sé, quanto sugli obblighi che ciascuno ha verso gli altri. Chiude il volume la lettera che la Weil scrisse e inviò a Bernanos, una toccante testimonianza sull'esperienza della scrittrice durante la guerra civile spagnola.
Ma Babbo Natale è sempre stato un vecchio signore dalla lunga barba bianca? Ovviamente no! E' stato prima un bambino paffutello e poi un bel giovanotto, il beniamino di tutti i favolosi abitanti della foresta di Burzee.
Mentre ci racconta le sue avventure, L. Frank Baum, creatore de "Il meraviglioso Mago di Oz", ci spiega come mai Babbo Natale sfreccia su una slitta trainata da renne e regala sempre giocattoli; ci fa conoscere i suoi aiutanti speciali e il motivo per cui si appendono le calze al camino e si addobba l'albero di natale… E poi perché ancora oggi, dopo tanti anni, Babbo Natale è sempre il più gentile e generoso amico dei bambini.
Tutto il mio insegnamento consiste nell'amarsi l'un l'altro. Se il mondo vi odia e vi perseguita, non ne siate meravigliati: il mondo ripugna il mio insegnamento. Se voi foste in intesa con il mondo, il mondo vi amerebbe. Ma io vi ho separati dal mondo, e perciò il mondo vi odierà e vi perseguiterà. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Non possono non farlo, perché non conoscono il Padre. Io gli ho spiegato chi è il loro Padre, ma non hanno voluto ascoltarmi. Non hanno capito il mio insegnamento perché non hanno capito quel che dicevo a proposito del padre. E perciò mi hanno odiato ancora di più.
Il camminare che svela la natta e rivela il mondo. L'impulso a conoscere, che nessuna conoscenza può placare. L'arte di viaggiare come arte di vivere.