Che cosa significa per la Chiesa essere al tempo stesso santa e peccatrice? Quali tradizioni teologiche forniscono il contesto e il linguaggio migliori per comprendere il vissuto di una comunità che arranca nel suo tendere alla santità? Brian Flanagan, partendo da una prospettiva teologico-liturgica anziché dalla consueta angolazione dogmatico-apologetica, affronta con perizia in questo saggio il modo in cui santità e peccato, errore e perdono condizionano il cammino della Chiesa. Egli indica una Chiesa che prega confessando un continuo bisogno di purificazione, data la propria indegnità, nella fiducia di poter partecipare - oggi e in futuro - alla vita di Dio. Dopo una panoramica dei modi in cui i teologi del passato hanno cercato di spiegare la coesistenza di santità e peccato nella Chiesa, Flanagan sostiene questa tesi: pur potendo essere certi che il Dio fedele santificherà pienamente la Chiesa nel Regno a venire, la nostra ecclesiologia deve sempre occuparsi sia della santità che già sperimentiamo sia del peccato che fa parte del nostro bagaglio nel cammino verso quel Regno.