Fair trade, ecovillaggi, transition towns, banche del tempo, slow fashion: è il vocabolario del consumo critico, in cui contano non solo il prezzo e la qualità dei prodotti ma anche il comportamento dei produttori e la sostenibilità ambientale e sociale della filiera produttiva. Una rivoluzione degli stili di vita, che può trasformare i processi decisionali promuovendo la capacità di creare nuovi legami di solidarietà dentro e fuori il mondo del lavoro.
Per combattere la mafia i cittadini hanno nelle proprie mani uno strumento inedito: il consumo critico. Ovvero, le scelte di acquisto che privilegiano i produttori e i commercianti pizzo free, attenti al rispetto dell'ambiente, dei lavoratori, della legalità. Il libro raccoglie l'esperienza dei ragazzi di Addio Pizzo, che a Palermo hanno dichiarato che "un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità", racconta la nascita delle cooperative di Libera Terra, lo sviluppo di un'agricoltura legata al biologico, le produzioni nate grazie alla confisca dei beni appartenuti ai mafiosi. Con un testo di Umberto Santino, storico della lotta alla mafia e un'intervista a don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera". Insieme al libro, il documentario "Storie di resistenza quotidiana" che riprende i volti e le parole di chi affronta ogni giorno la violenza mafiosa. E la sconfigge.