L’unico italiano andato in Siria a combattere l’Isis: 26 anni, figlio di padre ex partigiano e madre marocchina, Karim ha combattuto a Kobane, contribuendo alla prima grande sconfitta dell’esercito del califfato. Arrivato come soldato semplice, è diventato un abile cecchino, punto di riferimento per i suoi compagni e pericoloso nemico per i miliziani dell’Isis, al punto che oggi su di lui pende una taglia. Questo libro è la ricostruzione momento per momento dei mesi trascorsi in battaglia, tra scontri durissimi, rappresaglie, stragi di civili e villaggi in macerie: un resoconto drammatico di chi ha ucciso per la democrazia, una lettura indispensabile per capire dall’interno una guerra che ci riguarda tutti.
"Sono partito per Kobane. Adesso mi aspetta un breve periodo di addestramento, dopo il quale farò quello che mio padre insieme a milioni di partigiani in Italia e nel mondo hanno fatto per difendere la libertà e la democrazia: combatterò in armi i fascisti del califfato nero." Così scrive in una lettera Karim Franceschi, l'unico italiano andato in Siria a combattere l'Isis: ventisei anni, figlio di padre ex partigiano e madre marocchina, Karim ha combattuto a Kobane, contribuendo alla prima grande sconfitta dell'esercito del califfato. Arrivato al fronte come soldato semplice, è poi diventato un abile cecchino... Questo libro, scritto insieme al giornalista Fabio Tonacci, è la ricostruzione momento per momento dei mesi trascorsi in battaglia, tra scontri durissimi, rappresaglie, stragi di civili e villaggi in macerie: un resoconto di cosa significhi lottare e uccidere per la democrazia, una lettura per capire dall'interno la ferocia di una guerra che ci riguarda tutti.