Né esortazioni né devozioni, come dice cordialmente l'autore all'inizio del suo discorso: il fascicolo si propone di dire sulla preparazione al battesimo soltanto l'essenziale, in modo facile e libero dalle pigre paure di guardare dentro alle cose più impegnative. Franchini non trascura di rispondere a domande importanti, come "perché battezzare i bambini? cosa pensa dei non battezzati? cosa pensa per preparare un battesimo?", ma le considera ancora preliminari. Ritiene fondamentale invece chiarire, per esempio, a cosa serve il battesimo e lo fa in queste pagine riducendo al minimo le citazioni dotte, riferendosi al Catechismo dei bambini e al Catechismo degli adulti.
Redatto sulla base dei catechismi CEI e dedicato ai genitori, il sussidio si fonda su alcuni presupposti: che l'educazione, sia laica sia religiosa, deve fare i conti con la sensibilità al male espressa dal bambino, e non banalizzarla; che per diventare veramente libero il bambino ha bisogno non di essere lasciato libero tout court, ma di essere rispettato e sostenuto nella crescita; che per svolgere il proprio ruolo i genitori devono avere ben chiari i compiti di tutti, dal bambino, al catechista, al confessore, a se stessi. Soprattutto, i genitori non devono dare in appalto ad altri lo sviluppo della coscienza del proprio bambino, tanto più che ciò che possono fare è molto ed è semplice.
Un bambino sta per fare la prima comunione. Per i genitori che vogliono accompagnarlo, non credenti compresi, il sussidio offre un sintetico ripasso del significato che la chiesa dà a questo sacramento, in modo che il bambino sperimenti una certa omogeneità (non spaccatura) tra il messaggio del catechismo, il mistero del rito, la consapevolezza domestica di ciò che sta facendo. La seconda metà del libro contiene alcuni suggerimenti pratici che possono essere utili ai genitori, ai quali forse le domande del figlio suggeriranno una riflessione su se stessi. Il sussidio è redatto sulla base dei catechismi CEI.