169 d.C. Mai nella sua storia l'impero romano ha dovuto affrontare tante minacce contemporaneamente. La peste imperversa nei suoi territori da quattro anni, e tutti i popoli barbarici lungo le frontiere hanno approfittato delle difficoltà in cui si dibattono i romani per lanciare una serie interminabile di invasioni, che raggiungono perfino la penisola italica. E una cricca di generali sta pianificando l'assassinio di uno degli imperatori, Marco Aurelio o Lucio Vero, senza farsi scrupoli di scatenare una guerra civile. Di ritorno dalla loro prigionia presso i Parti, tre ausiliari germani, Tito, Magnus e Bendix, insieme alle loro compagne armene, Taline, Lucine e Yeva, affrontano un viaggio pieno di pericoli per salvare i sovrani, percorrendo l'impero in tutta la sua estensione, lungo una frontiera devastata dai barbari, dalla peste e dalla carestia. Tra colonne di profughi disperati, persecuzioni di cristiani, razzie di invasori spietati e inseguimenti da parte di sicari dei cospiratori, i sei metteranno a rischio la vita in una frenetica corsa contro il tempo.
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l'hanno fatta crescere e l'hanno resa solida, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell'Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune gentes sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l'esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all'esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi. Tra gli argomenti: Gens e familia: chi viene prima? Gli Acili: discendenti di Venere? Gli Antoni: da schiavi a sovrani ombra; I Corneli: otto secoli tra trionfatori e papi; I Claudi: dalla sabina con onore; I Valeri: eroi del popolo; Gli Emili: natali ancestrali; I Cecili: generati da Vulcano.
Una feroce lotta per il potere tra le più potenti famiglie di Roma Nel 1277, una feroce lotta per il potere si scatena in occasione del conclave. Dopo sei mesi di sede vacante, la famiglia Orsini riesce a far eleggere un proprio esponente. Il nuovo pontefice, Niccolò III, si propone di arginare lo strapotere di Carlo D'Angiò, re francese di Napoli e senatore di Roma, ma mira anche a consolidare le fortune della famiglia. In breve gli Orsini assumono il controllo di Roma, di Viterbo e del collegio cardinalizio. Tuttavia le ambizioni del papa e di suo cugino, il cardinale Matteo Rubeo, obbligano alcuni membri della famiglia, come Orso, podestà di Viterbo, e Perna, spinta da un amore proibito, a sacrificare i loro stessi sentimenti. Ma l'ascesa della dinastia viene interrotta da un evento imprevedibile, che esporrà gli Orsini alla vendetta dei loro tanti nemici. In cerca di riscatto, gli Orsini scopriranno che farsi campioni degli ideali di libertà può essere un obiettivo più gratificante del dominio. Da Bologna a Palermo, passando per Firenze, Viterbo e Roma, si faranno quindi protagonisti delle lotte tra guelfi e ghibellini, per le autonomie comunali e dei Vespri siciliani, imprimendo la loro mano sul ricco affresco dell'Italia tardomedievale. Questa è una storia di potere, di fede, di amore e di sangue. Questa è la storia della famiglia Orsini, i Lupi di Roma.
Due grandi piaghe, epidemie e guerre, hanno afflitto l'umanità fin dall'alba dei tempi, provocandone spesso una terza, la carestia. Ancora più devastanti si sono rivelate quando si sono presentate in contemporanea, in alcuni momenti nodali della storia che hanno finito per determinare il destino di una civiltà. Un conflitto di ampie proporzioni, infatti, ha talvolta favorito la diffusione dell'epidemia, e quest'ultima, a sua volta, ha determinato lo sviluppo e l'esito della guerra, in un'interazione letale che ha moltiplicato esponenzialmente gli effetti dei due eventi. Il presente volume analizza, anche attraverso le testimonianze dirette di chi li ha vissuti, sei momenti chiave della storia nell'arco di un millennio e mezzo, dalla peste di Atene scoppiata alla fine della Guerra del Peloponneso all'epidemia di Spagnola diffusasi sul finire della prima guerra mondiale, evidenziando le dinamiche di causa ed effetto e le concatenazioni tra le due piaghe, che si sono alimentate reciprocamente, determinando l'evoluzione in termini sociali, economici, politici, militari e psicologici delle società che hanno vissuto l'immane trauma.
1944. Il professore ebreo Isaia Maylaender, tornato in Ungheria da Fiume per stare vicino agli anziani genitori, si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato: finisce con loro ad Auschwitz-Birkenau. Maylaender è un uomo brillante, abituato agli agi, e la spietata vita nel lager lo consuma. Pur di vivere con minor disagio, accetta l'offerta di un ufficiale delle SS, Hillgruber, che vorrebbe mettere a frutto i libri requisiti nel ghetto di Cracovia e creare una biblioteca per offrire ai soldati nazisti distrazioni più elevate del gioco e del bordello. Il professore prende il compito molto seriamente: spera infatti che i libri possano rendere le SS più umane. Hillgruber, intanto, gli assegna altri due incarichi: fare da precettore al figlio e redigere le sue memorie di guerra, compito che si rivelerà molto più pericoloso di quanto Maylaender avrebbe mai potuto immaginare... Ignaro dell'avanzata inesorabile dei sovietici, ormai sempre più prossimi ad Auschwitz, il professore dovrà prestare attenzione alle numerose insidie che si celano dietro ognuno dei suoi incarichi, stretto nella morsa dell'inferno del lager.
La storia di Roma è la somma di tante storie epiche e memorabili, gesti disperati, eroici, spregiudicati, di protagonisti disposti a tutto pur di affermare la propria ambizione, ma anche il dominio sul mondo di una città capace di superare le più atroci disfatte e le difficoltà più estreme. Gli episodi accertati storicamente non sono meno straordinari di quelli prodotti dal mito, i protagonisti non meno passionali degli dei che veneravano. Dalla cacciata dei re all'aggressione di Pirro, dalle Guerre puniche a quelle civili, da Cesare ad Augusto, passando attraverso le dinastie Giulio-claudia, Flavia, Antonina, fino alla crisi del III secolo, per arrivare alle innovazioni di Costantino e ai generalissimi barbarici dell'ultimo periodo: Andrea Frediani racconta i momenti e i protagonisti cardine di un'epopea che ha prodotto eroi ed eventi, con una frequenza difficilmente riscontrabile in altre epoche.
La guerra civile che sconvolse l'impero romano d'Occidente tra il 350 e il 353 d.C. aveva lasciato le frontiere indebolite, consentendo alle confederazioni dei germani, schierate lungo il Reno, di approfittare della situazione per occupare parti della Gallia romana. Nel 355 l'imperatore Costanzo nominò suo cugino Giuliano, di soli ventitré anni, nuovo Cesare di quelle province, e gli affidò il comando di tutte le truppe della regione. Nonostante la sua giovane età, Giuliano riconquistò la città di Colonia e provò a forzare la tenuta degli alemanni con una manovra a tenaglia, che si rivelò solo parzialmente riuscita: parte dell'esercito fu costretto alla ritirata e lui si ritrovò di fronte all'intera armata dei Germani, fuori dalle mura della città di Strasburgo, con un numero di uomini straordinariamente inferiore a quello nemico. In questo appassionante saggio viene raccontata l'incredibile storia di una delle battaglie più epiche dell'antichità. Di fronte al numero schiacciante dei nemici, infatti, l'esperienza e l'addestramento dei romani permisero loro di portare a termine una missione impossibile.
Un misterioso manoscritto contiene la chiave per decifrare i geroglifici. Chi riuscirà ad accedere alla sapienza degli antichi egizi?
Roma 1634. Il pontefice Urbano VIII riceve una lettera misteriosa: l'autore sostiene di volergli rivelare la chiave per decifrare i geroglifici e, forse, accedere così al sapere originario che Adamo avrebbe tramandato ai suoi discendenti. Il segreto sarebbe custodito nella trascrizione di un'antica stele perduta. Per evitare che cada nelle mani sbagliate, l'uomo ha smembrato il manoscritto e ne ha celato le varie parti dietro una serie di enigmi. Il papa si rivolge così al suo uomo più geniale, il gesuita Athanasius Kircher, inventore, illusionista e studioso, cui affida il difficile compito di decifrare il mistero. Ma anche il cardinale Richelieu è sulle tracce dell'antica conoscenza perduta, mentre la setta che nei secoli ha protetto il segreto fa di tutto per impedire che venga svelato... Padre Kircher, accompagnato da un improvvisato giovane assistente, parte per seguire le tracce che potrebbero aiutare a svelare l'enigma: da Roma all'Egitto, da Parigi a Vienna, da Costantinopoli di nuovo a Roma, gli agenti papali ingaggiano una sfida serrata e senza esclusione di colpi con i francesi, che li costringerà a scelte difficili e a una corsa contro il tempo.
Cento uomini che tutti ricordano grazie al coraggio o all'ambizione, alla determinazione o alla mancanza di scrupoli. Uomini che si mossero per conseguire obiettivi come la conquista o la salvezza di un impero, l'indipendenza del proprio Paese, o semplicemente la fama. Andrea Frediani passa in rassegna in modo esauriente e accurato cento personaggi, di ogni epoca e di ogni continente, in Oriente e in Occidente, che hanno fatto la storia dell'umanità con le loro gesta militari: dal primo conquistatore di cui si abbia notizia, Sargon di Akkad, ai grandi comandanti della seconda guerra mondiale, passando per faraoni, imperatori romani, condottieri medievali, capitani di ventura rinascimentali, samurai, nomadi delle steppe asiatiche, ammiragli, leader tribali, capi indiani, generali e sovrani dell'età moderna, con un'appendice sui condottieri contemporanei. Di ciascuno di essi, l'autore racconta la carriera e le campagne, aggiungendo una valutazione sulle capacità tattiche, strategiche, logistiche e di leadership, una descrizione della battaglia più celebre, una sintetica bibliografa e una cartina con lo scacchiere operativo.
In questo volume, trionfali vittorie si alternano a drammatiche disfatte, in una coinvolgente successione di brillanti condottieri e improvvisati strateghi, ciascuno con caratteristiche e comportamenti peculiari: il carisma di Scipione l'Africano, la lucidità del console Nerone, il folle coraggio di Decio Mure, le frustrazioni di Crasso e il genio di Cesare. Senza mai ignorare i più famosi tra i loro nemici: ecco dunque il genio tattico di Annibale, l'infantile irruenza di Pirro, la fierezza di Vercingetorige e la crudeltà di Attila. E molti altri. Ma ammiriamo, in queste pagine, anche la forza della legione e del sol-dato romano, vero strumento - per più di un millennio - di conquista e di dominio, di repressione, ma anche di pace.