Il veterano pluridecorato Muzio Spurio ne ha abbastanza della guerra. Una guerra che sembra non avere mai fine, in Spagna, tra i conquista-tori romani e i ribelli celtiberi. 173 a.C. Il vecchio soldato ottiene il congedo e torna finalmente dalla sua famiglia, trascurata per anni. Al suo ritorno una tragedia lo costringe a tornare sui suoi passi e a immergersi di nuovo nella cruda realtà da cui era fuggito. Adesso, però, deve affrontare i temibili, feroci avversari da solo, con il solo aiuto della figlia maggiore e del suo amico più fidato, che lo accompagna nascondendo un terribile segreto. I tre romani si avventurano in territorio ostile alla ricerca di vendetta e di una bambina rapita, affrontando pericoli di ogni sorta, tra le selvagge tribù dell'entroterra iberico; padre e figlia, divisi da anni di incomprensioni, si confrontano, si perdono e poi si ritrovano davanti alle mura della roccaforte dove si sono rinchiusi gli ultimi ribelli: Numanzia, la città-simbolo della più strenua resistenza al dominatore, che il vincitore di Cartagine, Scipione Emiliano, ha sottoposto a un implacabile assedio, al termine del quale i protagonisti troveranno il loro destino.
La storia di Roma è la somma di tante storie epiche e memorabili, gesti disperati, eroici, spregiudicati, di protagonisti disposti a tutto pur di affermare la propria ambizione, ma anche il dominio sul mondo di una città capace di superare le più atroci disfatte e le difficoltà più estreme. Gli episodi accertati storicamente non sono meno straordinari di quelli prodotti dal mito, i protagonisti non meno passionali degli dèi che veneravano. Dalla cacciata dei re all’aggressione di Pirro, dalle Guerre puniche a quelle civili, da Cesare ad Augusto, passando attraverso le dinastie Giulio-claudia, Flavia, Antonina, fino alla crisi del III secolo, per arrivare alle innovazioni di Costantino e ai generalissimi barbarici dell’ultimo periodo: Andrea Frediani racconta, con voce da narratore, i momenti e i protagonisti cardine di un’epopea che ha prodotto eroi ed eventi meravigliosi, con una frequenza difficilmente riscontrabile in altre epoche.
Un autore da 1 milione di copie
Da Romolo a Cesare, da Augusto a Costantino
Epica, memorabile, senza eguali
La storia diventa leggenda
«Frediani è un grande narratore di Roma antica.»
Corrado Augias
«Andrea Frediani accompagna i lettori a conoscere una civiltà straordinaria. Senza perdersi in luoghi comuni e tenendo fede alla correttezza della ricostruzione storica.»
Il Venerdì di Repubblica
Tra i grandi momenti raccontati:
• 753 A.C. LA FONDAZIONE • I SETTE RE • L’ETÀ GLORIOSA DELLA REPUBBLICA • LE GUERRE PUNICHE E LA DISTRUZIONE DI CARTAGINE • LE LOTTE PER IL POTERE: MARIO E SILLA, GIULIO CESARE E POMPEO, OTTAVIANO E ANTONIO • AUGUSTO E LA NASCITA DELL’IMPERO • I GIULIO-CLAUDII, LA PRIMA DINASTIA • VESPASIANO E LA DINASTIA DEI FLAVI • DA TRAIANO A MARCO AURELIO AI SEVERI • DIOCLEZIANO E LA TETRARCHIA • COSTANTINO E L’AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO • I GOTI E LE INVASIONI BARBARICHE • ATTILA E LA CALATA DEGLI UNNI • I GENERALISSIMI: FINO ALLA DEPOSIZIONE DI ROMOLO AUGUSTOLO
Perse molte battaglie, ma vinse quasi tutte le guerre. Il curriculum militare di Roma antica è tra i più prestigiosi della storia e presenta un numero straordinario di imprese impossibili, di disfatte e resurrezioni, di eroi e di incapaci, ma anche di nemici geniali e di popoli feroci. Il mezzo millennio della Repubblica fu segnato da conflitti epocali, dalla Guerra di Veio fino alle guerre galliche di Giulio Cesare, che garantirono a Roma un territorio sterminato prima ancora che avesse inizio il principato. L'ascesa del piccolo villaggio sui sette colli passò attraverso la lunga serie di scontri contro gli irriducibili Sanniti e le tre guerre puniche, il confronto nel quale l'Urbe fu più vicina a sparire dal palcoscenico della storia. Altrettanto importante fu l'antagonismo con le falangi ellenistiche, da quelle condotte da Pirro alle armate macedoni e seleucidi, fino a quelle pontiche di Mitridate. Questo libro passa in rassegna eventi, tattiche e strategie, comandanti e antagonisti, scacchieri e campagne del più grande esercito mai conosciuto, nei primi secoli delle sue conquiste.
La repubblica romana è ormai un'istituzione fragile e precaria, da anni oggetto di contesa tra uomini spregiudicati e ambiziosi, che si combattono con i loro eserciti sui campi di battaglia, ma anche con le clientele e fiumi di denaro nell'agone politico. Il popolo è stritolato dai debiti, oppresso dalle ingiustizie, diviso dalle discriminazioni. In questo panorama, si fa largo Lucio Sergio Catilina, disposto a tutto pur di raggiungere quel potere che a un nobile decaduto come lui sarebbe precluso. Grazie alla corruzione e all'intimidazione, scala le gerarchie dello Stato. Ma la classe dirigente degli ottimati, che si sente minacciata dalla sua ascesa, reagisce opponendogli un abile avversario: quello stesso Cicerone che di Catilina era stato, da ragazzo, il seguace più entusiasta, e che si trasformerà nella sua nemesi. La sfida tra i due cresce di intensità negli anni, fino al tragico epilogo, che apre la strada alla fine della repubblica.
Nessuno può negare che il corso della storia sia stato spesso determinato dall'esito di una o più battaglie. Il mondo può cambiare, a seconda di chi vince uno scontro militare, e di sicuro cambia la vita dei combattenti, la carriera degli ufficiali e dei comandanti. E, nel caso degli assedi, cambiano anche le sorti dei civili, sottoposti a privazioni inaudite e a un destino feroce. 1001 battaglie, distribuite tra tutte le epoche e tutte le latitudini, possono dare un'idea abbastanza esauriente dei vari scenari che compongono la storia dell'uomo, dei protagonisti - generali, re, imperatori - che hanno impresso una svolta allo sviluppo del loro Paese o regno con clamorose vittorie, oppure ne hanno sancito il declino con i loro errori. Ma anche la storia degli Stati e degli imperi più longevi, capaci di grandi sforzi bellici all'apogeo della loro potenza come di disastri devastanti durante la loro decadenza. Riviviamo così nel dettaglio le imprese più celebri come le meno note di grandi personaggi quali Giulio Cesare, Gengis Khan o Napoleone, e i conflitti più famosi come le guerre puniche, la Guerra dei trent'anni o dei Cent'anni, e battaglie d'epoca napoleonica, i grandi massacri della prima e della seconda guerra mondiale, fino ai nostri giorni.
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l'hanno fatta crescere e l'hanno resa solida, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell'Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune "gentes" sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l'esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all'esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi.
Culla della civiltà occidentale, nell'Antica Grecia furono gettate le basi del pensiero moderno. Meno nota è la tradizione bellica dalle poleis elleniche, all'apparenza civilissime città-stato. Invece, la risoluzione dei loro contrasti avveniva attraverso sanguinose battaglie, guerra totale, conflitti combattuti con l'unico intento di sterminare l'avversario. Non a caso il soldato semplice - l'oplita, armato di scudo, elmo, corazza e schinieri - è un soggetto frequente nell'arte antica, e lo strumento bellico più efficace sui campi di battaglia - la falange - fu inventato dai Greci. Eppure questo popolo non fu mai in grado di costituire un impero, perché troppo diviso e impegnato in lotte intestine. La storia dell'antica Grecia è quindi una fitta cronaca militare, i cui protagonisti furono grandi strateghi, abili comandanti al servizio dei propri concittadini, ma condannati spesso a una breve vita politica e a un inglorioso tramonto. Andrea Frediani ripercorre gli episodi salienti dell'antica storia ellenica, passando in rassegna gli episodi principali, dalle guerre persiane alla conquista macedone: i personaggi e gli scontri più significativi, per terra e per mare, di un impero mancato.
La storia di Roma è la somma di tante storie epiche e memorabili, gesti disperati, eroici, spregiudicati, di protagonisti disposti a tutto pur di affermare la propria ambizione, ma anche il dominio sul mondo di una città capace di superare le più atroci disfatte e le difficoltà più estreme. Gli episodi accertati storicamente non sono meno straordinari di quelli prodotti dal mito, i protagonisti non meno passionali degli dei che veneravano. Dalla cacciata dei re all'aggressione di Pirro, dalle Guerre puniche a quelle civili, da Cesare ad Augusto, passando attraverso le dinastie Giulio-claudia, Flavia, Antonina, fino alla crisi del III secolo, per arrivare alle innovazioni di Costantino e ai generalissimi barbarici dell'ultimo periodo: Andrea Frediani racconta i momenti e i protagonisti cardine di un'epopea che ha prodotto eroi ed eventi, con una frequenza difficilmente riscontrabile in altri tempi.
I barbari sono un pericolo sempre più pressante alle frontiere, ma sono anche le nuove reclute che ingrossano le file dell’esercito imperiale. Il Cristianesimo si dimostra capace di superare ogni ostacolo, perfino sanguinose persecuzioni, fino a diventare la più autorevole tra le religioni. Quando Diocleziano lascia il trono, si scatenano feroci lotte per la successione. Tra i protagonisti di queste trasformazioni c’è Costantino, figlio bastardo di uno degli imperatori tra cui Diocleziano ha diviso il potere: è il più spregiudicato e determinato tra coloro che si contendono il trono, e punta con ogni mezzo a ottenere quel potere dal quale è stato escluso. La sua irresistibile ascesa si incrocia con la vicenda di una donna fragile e ingenua, ma allo stesso tempo fortemente passionale, Minervina, e con quella di Sesto Martiniano, un pretoriano deciso a difendere i valori di una società e di una tradizione che si stanno sgretolando. Tra i due nascerà una storia d’amore intensa, epica e tormentata quanto l’epoca in cui vivono, fino all’epilogo nella fatidica battaglia di Ponte Milvio: il passaggio di testimone tra la Roma antica e quella medievale, tra gli dèi tradizionali e il Dio dei cristiani.
La morte del grande Costantino lascia l’impero ai cinque eredi designati: troppi, per andare d’accordo, e il regno è subito marchiato dal sangue. Tra lotte per la supremazia, rivolte, usurpazioni, invasioni barbariche e cortigiani ambiziosi, la dinastia regnante presto si assottiglia, finché non rimane un solo imperatore. Ma un unico sovrano ora sembra insufficiente per governare un territorio così esteso, peraltro minacciato lungo tutti i confini. E allora le lotte di potere e i contrasti tra parenti ricominciano. Con Giuliano l’Apostata, ultimo rappresentante della famiglia, si assiste addirittura al clamoroso quanto fugace ritorno del paganesimo a Roma. Ma l’impero è ormai al crepuscolo e la sua fine travolgerà tutti, dagli eredi di Costantino a coloro che li hanno sostenuti o combattuti, amati o odiati: il vescovo Osio, Minervina e Sesto Martiniano, i loro figli. Tutti condannati dall’epoca tragica in cui sono vissuti.