Nel 1508 papa Giulio II, allora al culmine della sua gloria, fa decorare la Cappella Sistina da Michelangelo e i suoi appartamenti privati da Raffaello, realizzando in pochi anni due delle maggiori opere dell'intera storia dell'arte. Mentre Michelangelo si concentra sulla creazione dell'uomo, Raffaello evoca nella Stanza della Segnatura la grande tradizione mediterranea, da Omero fino al suo tempo. Apre il ciclo degli affreschi con la Disputa del Santissimo Sacramento, ci accompagna sul Parnaso, e ci introduce nella Scuola di Atene, dove si discute delle leggi e dei misteri dell'universo, per concludere il ciclo con l'immagine del papa legislatore. La grave crisi, sia politica sia personale, che Giulio II attraversa spiega il carattere più spirituale, intimo ed enigmatico della successiva Stanza di Eliodoro. Con un salto temporale di secoli, il pontefice si fa portare nel tempio di Gerusalemme per assistere al divino salvataggio del tesoro con la speranza di essere salvato egli stesso. Si fa poi condurre nella Bolsena medievale perché deve convincersi dei misteri della fede. Si identifica in Leone Magno che respinge Attila e, pochi mesi prima della sua morte, in san Pietro che l'angelo libera dal carcere terreno. Eletto nel marzo 1513, il nuovo papa, il giovane Leone X, incarica Raffaello di affrescare la Stanza dell'Incendio. Lì si fa rappresentare come pacificatore e novello Enea, quale fondatore di Roma, ma non solo: vince la battaglia contro gli infedeli, mette la corona imperiale sulla testa di Carlo Magno e si giustifica di tutte le accuse mosse contro di lui. Nel 1519 Raffaello prepara il ciclo di Costantino per il salone del papa ma muore prima di poter realizzare il progetto. Il presente volume ci accompagna in un avvincente percorso nelle Stanze che il restauro appena concluso ha riportato al loro originario splendore. Capolavoro dopo capolavoro, svela gli intenti di opere che rispecchiano la cultura del Rinascimento e dei suoi papi.
Costruita sulle rive del Tevere all'inizio del Cinquecento come dimora del banchiere e mecenate Agostino Chigi, la Villa Farnesina è uno dei più riusciti esempi rinascimentali di fusione tra progetto architettonico e decorazione pittorica in una dimora privata. Progettata dall'architetto e pittore Baldassarre Peruzzi come un inedito punto di incontro tra il palazzo urbano e la villa di campagna, la Farnesina è uno dei più riusciti esempi rinascimentali di fusione tra progetto architettonico e decorazione pittorica in una dimora privata. La decorazione degli spazi interni, spesso ispirata dalla vita del committente, vide quasi sfidarsi sul terreno dell'inventiva e del richiamo ai modelli antichi alcuni tra i migliori artisti dell'epoca. Raffaello, a cui si devono la Galatea e l'imponente messa in scena della volta della Loggia di Amore e Psiche, si confronta con le invenzioni mitologiche di Peruzzi, autore anche dell'illusionistica sala del primo piano, trasformata in una loggia da rigorose visioni prospettiche. A loro si affiancano il Sodoma, che affrescò la camera nuziale, e il giovane Sebastiano del Piombo, scoperto a Venezia dallo stesso Chigi. Dai giardini ai dettagli più minuti della decorazione pittorica, il percorso fotografico di questo volume accompagna il lettore alla scoperta della bellezza e dei segreti della Villa Farnesina. Introduzione di Alessandro Zucarri.