"È antica ed agricola usanza indicare l'autunno come l'ultima stagione dell'anno: non per nulla, verso la metà di novembre, il giorno di San Martino era stato scelto, secondo la tradizione delle nostre campagne, come data di fine e di inizio dei contratti agricoli. Sono giorni che normalmente corrispondono all'esaurimento della produzione e all'inizio della coltivazione." Ricordandoci che ogni stagione ha un suo preciso ruolo nel calendario agricolo, Paolo Pejrone racconta in questo libro le bellezze del giardino in autunno, la stagione dei colori rosso-dorati e dei tappeti di foglie che egli non esita a definire eleganti. Quella di anemoni e camelie, di bacche e ricci di castagne, dell'uva americana e degli alberi carichi di cachi. Anche l'orto regala ortaggi dai sapori antichi e un po' desueti: cavoli, broccoli, verze e zucche, piccoli peperoni verdi e tenero soncino, l'ultima insalata della stagione. L'autunno, infine, è la stagione delle brinate e dei primi freddi, quando si prepara la legnaia con le scorte per l'inverno: "Una legnaia vuota" ammonisce, "è malinconica e triste, non promette bene... D'autunno deve essere colma fin dall'inizio". Per concludere che il "sempre sospirato sonno tranquillo è il frutto anche di tante, accorte, previdenti e mirate saggezze..."
Infinite sono le opportunità che il paesaggio italiano offre al progettista di verde, in virtù di un territorio dove convivono climi e vegetazioni diverse, rilievi e pianure, contesti urbani storici e contemporanei. In questo libro la paesaggista Anna Scaravella non si limita a illustrare i suoi magnifici giardini - tredici in totale, distribuiti tra Lombardia, Emilia,Toscana e Lazio - bensì ne racconta l'iter progettuale, partendo proprio dal processo immaginativo iniziale: risale all'idea primigenia in base al contesto territoriale, climatico e storico esistente; analizza gli spazi, talvolta su vasta scala, che daranno origine alla planimetria progettuale; decifra le dinamiche del rapporto con il cliente; infine documenta la realizzazione del progetto nelle diverse fasi di intervento grazie alla campagna fotografica di Dario Fusaro. E così, dal paesaggio iniziale nasce il giardino dove la natura è "assecondata", sostenibile, rispettosa e rispettata. Testi di Paolo Campostrini.