"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti)
"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti)
Luglio 2007: è la data d'inizio di una crisi che ha squassato l'economia mondiale e che continua a intorbidire acque e sonni di famiglie e imprese. C'è chi ha evocato lo spettro della Grande depressione degli anni Trenta, c'è chi si chiede se bisogna correre a riprendersi i soldi dalla banca, c'è chi assiste impotente a fallimenti e disoccupazione, o guarda affascinato ai frenetici tentativi di arginare la crisi da parte di Governi e Banche centrali. Ma come siamo arrivati a questo punto? Quali meccanismi impazziti hanno scatenato l'epocale sommovimento? Se ogni crisi rappresenta anche un'opportunità, questa offre l'occasione di capire gli errori fatti fin qui e di ricostruire un sistema finanziario internazionale in cui la finanza sia ancella e non padrona dell'economia. Conducendo per mano il lettore nelle basse cucine dell'alta finanza e nelle sale ovattate dove si cercano rimedi alla crisi più grave del dopoguerra, Fabrizio Galimberti offre spiegazioni piane e comprensibili di quanto sta accadendo e (presumibilmente) accadrà nel mondo, intrecciando insieme la cronaca e la riflessione, i fatti, l'analisi e i rimedi.
"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti)
"... a un figlio - beh, veramente a tre: Lidia, Fabio e Adrian, nell'ordine. Ricordi, Adrian, quando eri a scuola e ti chiedevano cosa faceva tuo padre? Tu farfugliavi: economista, giornalista... economista giornalista... giornalista... economista... giornalista economico... Ma, alla fine, capivano quello che faccio? No, rispondevi. Ma almeno tu lo capisci? Veramente neanch'io, confessavi. Questa mi sembra già una ragione sufficiente per scrivervi un libro..." (Fabrizio Galimberti)
Boom e crolli, accelerazioni e crisi dei mercati: ma l'economia non è governata dalla razionalità? Le "pazzie" esistono anche in economia. Ma sono temporanee aberrazioni o i comportamenti bizzarri ed emotivi sono inscritti nei cromosomi degli investitori? Insomma, "le crisi saranno sempre con voi"? In questo libro l'autore, una firma del giornalismo economico, ci instilla più di un dubbio.