Il cadavere dello storico francese Paul Déméter è stato rinvenuto sull'Isola di Patmos, non lontano dalla grotta che la tradizione indica come quella in cui l'evangelista Giovanni ebbe le visioni da cui trasse il libro dell'Apocalisse, il più inquietante e misterioso scritto del Nuovo Testamento. Il commissario della polizia parigina Di Pasquale riceve l'incarico di guidare le indagini riguardanti l'omicidio del suo conterraneo. La sua ricerca dell' assassino lo condurrà su strade inattese e sconvolgenti, in cui si intrecciano i grandi temi della violenza dell'uomo contro l'uomo e dell'eterna e inesauribile ricerca di Dio.
Descrizione
Il cadavere dello storico francese Paul Déméter è stato rinvenuto sull’Isola di Patmos, non lontano dalla grotta che la tradizione indica come quella in cui l’evangelista Giovanni ebbe le visioni da cui trasse il libro dell’Apocalisse, il più inquietante e misterioso scritto del Nuovo Testamento. Il commissario della polizia parigina Di Pasquale riceve l’incarico di guidare le indagini riguardanti l’omicidio del suo conterraneo. La sua ricerca dell’assassino lo condurrà su strade inattese e sconvolgenti, in cui si intrecciano i grandi temi della violenza dell’uomo contro l’uomo e dell’eterna e inesauribile ricerca di Dio. Max Gallo conduce il lettore dentro un avvincente thriller teologico, alla ricerca del senso del male: Caino non è lontano come vorremmo. E Abele è ancora una vittima, l’eterno agnello lasciato a sanguinare (e a perdonare) lungo i drammatici meandri della storia.
DESTINATARI
• Ampio pubblico.
L’AUTORE
Max Gallo (Nizza, 7 gennaio 1932) storico, giornalista e scrittore francese, è stato editorialista de «L’Express» e direttore de «Le Matin de Paris». Membro del Parlamento Europeo e del Parlamento Francese, il 31 maggio 2007 è stato eletto al seggio 24 dell’Académie Française. Tra i suoi volumi di maggior successo ricordiamo le biografie: Napoleon (Mondadori, 1999), Caesar (Mondadori, 2005); Re Sole (Mondadori, 2009), Garibaldi. La forza di un destino (Bompiani, 2010). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Era Dio (2012).
Jesús, el hombre que era Dios, de Max Gallo, de la Academia Francesa. Lectura para creyentes y descreídos, un relato nuevo sobre una historia tantas veces oída.
Max Gallo es conocido por sus fuertes convicciones políticas y su pensamiento social comprometido. Quien ha sido durante años el gran defensor en Europa del republicanismo laico, comunista y socialista; nos sorprende de nuevo, ahora tras un dramático episodio biográfico que el mismo ha narrado en algunos medios, con una historia una vez más provocativa: Jesús, el hombre que era Dios.
El historiador francés contemporáneo por excelencia, recorre con pasión la historia en todas sus obras, ya sea en los acontecimientos o en los personajes. A través de ellas, se puede percibir la evolución intelectual seguida a través de su estudio y el análisis minucioso.
Con la maestría que le caracteriza como narrador, lo que relata en esta ocasión es, sin adornos, con precisión de crítico historiador: la vida de Jesús. Uno de los mayores misterios del mundo, y no solo para el autor: Jesús, hombre o Dios…Dios y Hombre.
En su relato, vivimos el Evangelio a través de las escenas escogidas con rigurosa fidelidad a la cita bíblica, para encontrarnos cara a cara con Jesús. Un encuentro a través de los ojos y las palabras del centurión que a los pies del madero ve morir a Cristo. Personaje narrador de toda la obra y con el que el autor ha logrado identificarnos a cada uno de los lectores.
Se trata de una reflexión íntima y personal sobre los Evangelios para recorrerlos estrofa a estrofa sin prisa, y poder dar respuesta a las dudas de toda una vida de búsqueda. El centurión de Gallo somos cada uno de nosotros creyentes o no creyentes, a los pies de Cristo agonizante en la Cruz. Todos ante la pregunta: ¿y si de verdad, este Hombre fuera Dios?
No se trata de un libro cerrado, la narración termina pero no la historia. Cada lector oirá en boca del centurión sus propias preguntas y se dará sus respuestas sinceras. Esta obra de Gallo, como los clásicos, encierra en sí misma más de una historia. Entretejida con la primera, la recreación de la vida de Jesús a través de las escenas escogidas a modo de flash-backs cinematográficos, se adivina la propia vida del autor y cada uno podemos encontrar también nuestra propia historia.
Verso en prosa. Narración fuerte, emoción contenida, y profundidad en el texto.
Índice
LIBRO I
“En verdad éste era Hijo de Dios”
PRIMERA PARTE. “Dios mío, Dios mío, ¿por qué me has desamparado? 15
SEGUNDA PARTE: “Marchad enseguida y decid a sus discípulos que ha resucitado de entre los muertos” 33
TERCERA PARTE: “Yo soy la voz del que clama en el desierto […] en medio de vosotros está uno a quien no conocéis. Él es el que viene después de mi, a quien uo no soy digno de desatarle la correa de la sandalia” 53
CUARTA PARTE: “En el principio existía el Verbo, y el Verbo estaba junto a Dios, y el Verbo era Dios […]
Y el Verbo se hizo carne, y habitó entre nosotros, y hemos visto su gloria, gloria como de Unigénito del Padre, lleno de gracia y de verdad” 81
LIBRO II
“Yo soy la Resurrección y la Vida: el que tiene fe en mí, aunque hubiera muerto, vivirá”
PRIMERA PARTE: “En verdad, en verdad os digo que veréis el cielo abierto y a los ángeles de Dios subir y bajar sobre el Hijo del Hombre” 105
SEGUNDA PARTE: “El cielo y la tierra pasarán, pero mis palabras no pasarán” 137
Ai piedi della croce che si innalza sul Golgota, Flavio, il centurione romano incaricato di condurre a termine il supplizio, guarda Gesù di Nazaret che agonizza in silenzio. Attorno, grida di odio, mescolate a preghiere e lacrime. E quando il condannato muore e il tuono violento scuote il cielo, nasce in Flavio una domanda lancinante: e se davvero quest’uomo fosse Dio, il figlio di Dio?
Incaricato da Pilato di sorvegliare gli apostoli – “quegli undici pazzi e le donne” – il centurione scopre un mondo completamente nuovo: quello in cui visse Gesù nei trentatré anni della sua esistenza terrena.
Destinatari
Il libro si rivolge a tutti i lettori, credenti e non credenti.
Autore
Max Gallo (Nizza, 7 gennaio 1932) storico, giornalista e scrittore francese, è stato editorialista de «L’Express» e direttore de «Le Matin de Paris». Membro del Parlamento Europeo e del Parlamento Francese,il 31 maggio 2007 è stato eletto al seggio 24 dell’Académie Française. Tra i suoi volumi di maggior successo ricordiamo le biografie: Napoleon (Mondadori, 1999), Caesar (Mondadori, 2005); Re Sole (Mondadori, 2009), Garibaldi. La forza di un destino (Bompiani, 2010)
Fu senza dubbio una vita straordinaria quella di Giuseppe Garibaldi (1807-1882), grande protagonista del Risorgimento italiano. Dapprima mozzo, è poi marinaio, capitano, condannato a morte nel 1834 per cospirazione repubblicana contro la monarchia di Sardegna. Esule a Rio de Janeiro, si fa combattente, corsaro, percorre la pampa a cavallo, generale d’una legione italiana difende Montevideo e si copre di gloria. Tornato a Nizza nel 1848 con la moglie e i tre figli, riprende a guerreggiare, al servizio dell’Unità d’Italia, contro gli austriaci e i soldati di Napoleone III, accorsi in difesa del Papa. Dopo la morte della sua Anita, nel 1850, braccato, inizia un secondo esilio: Tunisi, New York, Cina, Australia. Acquista poi una parte di Caprera e s’improvvisa contadino; ma subito abbandona la sua piccola repubblica isolana per conquistare il Regno delle Due Sicilie nel 1860, prima di ritirarsi un’altra volta e tornare ancora a combattere, affrontando la monarchia sabauda – alla quale ha appena offerto Napoli e Palermo – che lo teme e lo imprigiona. Garibaldi invecchierà sempre pronto a impegnarsi in una nuova passione, per una donna o una causa, l’Italia ma anche, nel 1870, la Francia. Infine la morte a Caprera. Una figura quasi leggendaria la sua, con il fascino di avventuroso, invincibile e generoso eroe del popolo, leale e buono tra gli intrighi della politica, repubblicano nel profondo seppur alleato della monarchia, che Max Gallo ricostruisce nella sua complessità in questo libro, specchio e documento d’uno dei grandi momenti della storia italiana.
Luigi XIV non ha ancora compiuto cinque anni quando, alla morte del padre, viene proclamato re di Francia. Lo attende un lunghissimo regno durante il quale incarnerà l'essenza stessa della monarchia assoluta e conoscerà amori tempestosi per donne di straordinario fascino e temperamento. Ma l'infanzia è tutt'altro che facile per il futuro Re Sole: un bambino taciturno e ipersensibile, che deve sempre ricordarsi di essere un sovrano e non può abbandonarsi alle emozioni come chiunque altro, perché gli occhi di tutti sono puntati su di lui. Neppure al capezzale dell'adorata madre, la potente Anna d'Austria, ormai consumata da un male incurabile, può scoppiare in lacrime come vorrebbe. Come se non bastasse, Luigi XIV è costretto a imparare prima del tempo che deve guardarsi dalle insidie della nobiltà e dalle ambizioni del cardinale Mazzarino: un uomo dalla voce melodiosa e dallo sguardo velato, ma avido e rapace, dal quale comunque apprende l'arte del governo, proprio mentre alla corte arrivano segnali dell'instabilità popolare, subdolamente alimentata dalla Fronda. Chi regna è sempre solo, non può avere fiducia in nessuno se non in Dio, l'unico a essergli superiore e con il quale può dialogare. Da questa consapevolezza Luigi XIV trae forza per tener fede al senso della propria missione che coltiva fin da bambino e che, una volta adulto, lo indurrà a imporsi per assumere nelle proprie mani le redini della Francia. Passioni, intrighi politici, vita mondana e conflitti si intrecciano in questo romanzo.
L'autore ricostruisce la storia dell'uomo che ha creato l'Impero che dominò il mondo per oltre quattro secoli. Al di là dell'anedottica che lo vede vincitore di Vercingetorige o amante di Cleopatra, brillante scrittore e abile oratore, Giulio Cesare emerge per la sua abilità politica e militare e per l'eccezionale impresa che lo condusse a conquistare l'intero bacino del Mediterraneo, dalla Spagna all'Asia, dall'Egitto alle coste africane, nonostante le difficoltà dovute ai delicati equilibri politici e alla guerra civile con Pompeo. Ma la sua visione politica, che attraverso la riforma della proprietà della terra e una redistribuzione più equa delle ricchezze, avrebbe portato ad un nuovo sistema sociale lo resero solo e vulnerabile.