In breve
È lecito leggere Pinocchio come due romanzi in uno. Il Pinocchio I comprende i capitoli I-XV e vede la fulminea «corsa verso la morte» del burattino; il Pinocchio II si svolge dal capitolo I alla fine, ingloba in sé Pinocchio I come suo materiale e cellula primaria, e lo dilata trasformandone via via il senso. Questa duplicità dinamica dell’opera collodiana ne fa uno dei pochissimi casi di libri per l’infanzia in cui la finzione scopre e corrode la mistificazione.
Indice
Prefazione di Giulio Ferroni - Introduzione quasi teorica – I. Come leggere Pinocchio: una breve premessa di metodo – II. Pinocchio primo e secondo – III. Nascita di un burattino - IV. La forma catastrofica di Pinocchio I – V. La transvalutazione di Pinocchio I in Pinocchio II – VI. Per chi è stato scritto Pinocchio? - Nota bibliografica - Postfazione. Pinocchio molteplice di Fabrizio Scrivan
Questo breve libro si presenta come una costellazione unitaria di alcuni temi di fondo. Innanzi tutto vi si affronta l'enigma della percezione: le immagini che essa produce sono internamente mobili e sono capaci di interpretare gli oggetti. Pur non essendo ancora linguaggio, esse sono focalizzate su oggetti determinati, ricomprendendone l'intero contesto fino ai limiti dell'indeterminato. Ci si occupa poi del linguaggio in quanto la percezione è ad esso correlata e gli offre i precedenti indispensabili per una significazione. Infine si distingue l'immagine dalla figura, spesso confusa con quella.
La tesi centrale di questi saggi di estetica e di critica artistica è che l'"arte", in senso estetico moderno e forse non già più moderno, cioè l'arte per se stessa, e l'"altro dall'arte", che riguarda altri territori, il linguaggio, la conoscenza, l'esperienza in genere, sono le due polarità in cui si determina anche ciò che avvertiamo con ragione quale arte in linea di principio autonoma. Niente a che fare però con una considerazione sociologica, ma piuttosto una genuina e più ampia prospettiva propriamente estetica e critica, che ha nel pensiero di Kant il suo punto di riferimento primario.