Spesso la scuola, secondo don Bosco, è parte delle cause di patologia del comportamento giovanile, quando essa non aiuta a vivere, ma esclude e complica la vita di un adolescente. Il modello scolastico dell'ultimo secolo ha risentito molto degli studi di don Bosco. Privilegiando un sistema educativo fortemente basato sulla ragione il grande pedagogista del XIX secolo ha dato un grande peso ai valori umani e cristiani.
Questo libro aiuta a perseguire l'obiettivo della costruzione di un'Europa senza frontiere, partendo dall'assunto che la promozione del pluralismo linguistico è una delle sfide più importanti dell'istruzione. È in ballo la sopravvivenza dell'U.E., portatrice e paladina di una "mite utopia", fautrice di libertà, di pace e di progresso. Il testo, senza avere la pretesa di dettare legge, risulta un utile strumento di lavoro per i docenti, i genitori e gli alunni, accostandosi all'enigma comunitario con una profonda semplicità e confrontandosi con le sfide che l'Unione Europea non cessa di porre, aprendo nel contempo cammini densi di speranze.
L'opera preveggente di Don Milani è davvero ancora illuminante. Le coscienze oggi sono appiattite - dice il grande pedagogista - perché il modello culturale dominante opera sul tempo libero e sulla diffusione dei media, anziché sulla conoscenza e sullo studio. Nella ricorrenza del 91° anniversario della nascita di Don Milani, restano ancora disuguaglianze e difetti nel sistema scolastico italiano, ma la Scuola di Barbiana ha rappresentato e rappresenta, a tutt'oggi, un punto focale di riferimento culturale per i docenti, i legislatori e i pedagogisti, sia italiani che stranieri.
"I dirigenti scolastici nell'Europa una e plurale" è un valido sussidio, utile soprattutto per diffondere il multilinguismo nelle scuole e nel territorio. La ricerca, che ha contribuito alla pubblicazione del libro, punta i riflettori su alcuni problemi e condizioni particolari: quelli dei rapporti tra dirigenti scolastici e i docenti europei, quelli relativi all'educazione multietnica e al problema del multilinguismo. I capitoli sono arricchiti da quadri d'approfondimento, che riportano la voce di studiosi del settore, ritenuti significativi per spiegare al meglio i nuclei concettuali principali.
Partendo dalla premessa che tra le cause della crisi dell'Unione Europea vi è la scarsa diffusione del multilinguismo, gli autori ribadiscono a viva voce l'importanza di insegnare meglio nelle scuole le lingue straniere, fin dalla più tenera età degli alunni. I giovani, infatti, vivono oggi in un presente impoverito dalla incapacità di leggere e conoscere i bandi e le leggi comunitarie. Il saggio intende arricchire, con adeguati strumenti di analisi e narrazione, il bagaglio di conoscenze linguistiche dei docenti e degli alunni europei.