Fin da piccolo, Peter Gabriel si è mostrato aperto a tutte le meraviglie della natura, dell'arte e della tecnologia. Dei Genesis ha rappresentato l'anima più curiosa e pronta a sfidare l'ignoto oltre che, ovviamente, l'immagine da palco, l'autore di molti testi e lo splendido cantante. La sua carriera solista è partita in sordina ma ha avuto uno spettacolare boom creativo nel biennio 1980/82. L'enorme successo di Solo ha reso una delle più grandi rockstar del pianeta. Le maschere, i videoclip, la world music, le colonne sonore. Gli amori, l'impegno civile, la tecnologia. E ancora: la rockstar, il guru, lo strenuo difensore dei diritti umani, il genio della multimedialità, il libero pensatore, il visionario... Quanti Peter Gabriel ci sono? Aspettando un nuovo album di canzoni che si fa attendere, ormai, da 14 anni, questo libro prova a individuarli tutti.
Oltre che ripercorrere il breve momento di gloria con i Genesis, questo libro (il primo al mondo a lui dedicato) si propone di raccontare la vita e la carriera di questo scozzese dalla splendida voce, che non è più il giovanotto inesperto del 1997 ma ha ormai due decenni di carriera alle spalle. Del palcoscenico, in particolare, Wilson ha fatto la sua casa, il che ha reso pressoché scontata la scelta del sottotitolo "Gypsy" (zingaro): un artista che viaggia mediamente oltre i 100 concerti l'anno, dove alterna performance sempre diverse, con varie formazioni e per tutti i gusti. Questo volume contiene inoltre le dettagliate schede di altri 10 musicisti che, seppure in misura minore, hanno contribuito a scrivere (in studio o sul palco) la storia dei Genesis.
Nell’economia di una band come i Genesis, piena di virtuosi e grossi personaggi, la figura di Mike Rutherford è spesso un po’ nell’ombra. In realtà Rutherford si è dimostrato persona capace di prendere grandi decisioni. Un carattere forte e determinato, a dispetto dell’aria rilassata e indolente, che ha finito col regalargli anche un meritato successo semisolistico con Mike & The Mechacnis. Un maestro della melodia (quella di enormi hit come The Living Years, All I Need Is A Miracle, Silent Running e Over My Shoulder), ma anche un grande regista, Mike, capace di pescare talenti dall’ombra e di valorizzarli degnamente. Questo libro, il primo al mondo dedicato a Mike, racconta tutto questo con testimonianze di primissima mano e un ricco apparato fotografico, rendendo finalmente giustizia a questo imprescindibile corridore silenzioso, senza il quale i Genesis, semplicemente, non sarebbero mai stati i Genesis.
Non tutti sanno che, quando quei quattro ragazzini di buona famiglia cominciarono a buttare giù canzoni, nessuno di loro aveva alcuna intenzione di creare una band. L'idea era infatti di scrivere canzoni che qualcun altro avrebbe dovuto interpretare. Fortunatamente, nessuno li prese sul serio, e così quelle canzoni Gabriel, Banks, Rutherford e Phillips si rassegnarono a suonarsele e cantarsele da soli. Una filosofia che, alla fine, ha accompagnato tutta la parabola della band, in trent'anni di dischi e quasi quaranta di musica. Anni nei quali i Genesis hanno contraddistinto l'era migliore del progressive rock e cavalcato il periodo più fortunato del pop-rock senza mai venir meno al loro credo. Questo libro non racconta la storia dei Genesis, ma la storia delle loro canzoni, si tratti degli hit degli anni Ottanta o delle complesse opere del decennio precedente. Con le testimonianze degli stessi membri del gruppo, viene delineata la nascita di ogni canzone, se ne analizzano testi e musica, se ne ricordano le versioni alternative e la cronistoria sul palco. In questo modo, passando in rigoroso ordine alfabetico fra 200 canzoni ufficialmente pubblicate e una serie di brani rimasti inediti, si scoprirà magari che non tutto il periodo Collins era commerciale, che non tutta la fase Gabriel era immortale e che, pur con indiscutibili differenze a livello stilistico e creativo, la musica dei Genesis ha mantenuto un livello sempre alto nel corso di tutta la sua parabola.
Contrariamente a quanto taluni pensano, Anthony Phillips non è stato semplicemente il chitarrista dei primi due dischi dei Genesis, ma ne è stato uno dei fondatori e uno dei compositori.
Purtroppo solo raramente ha potuto incidere musica nei modi e negli stili a lui più consoni, dovendo adeguarsi per il resto alle ingerenze discografiche e alle esigenze di tempo e di budget.
Un vero esiliato, dunque, dapprima per scelta, poi per costrizione, ma a cui, in fondo, questa condizione sta bene.
Dalla sua lunghissima carriera, emergono tuttavia un chitarrista sopraffino e un compositore squisito, di cui, per la prima volta in assoluto in questo libro, viene fuori prepotentemente anche il lato umano.
E' il primo libro al mondo dedicato alla carriera solistica di Tony Banks, tastierista dei Genesis, che cerca di portare alla luce e all'attenzione dei tanti appassionati della band inglese una produzione individuale scarna, eppure costituita di opere interessanti e dal grande fascino, che hanno abbracciato il rock, la musica classica e il mondo delle colonne sonore, ma lascia anche emergere la frustrazione dell'artista nel non vedere riconosciuto il proprio talento, specie a livello commerciale. Un settore che Banks ha provato diverse volte ad espugnare, sempre con insuccesso. E dire che con i Genesis ha dato il suo determinante contributo nella realizzazione di hit single... Ecco perchè il sottotitolo è "Man of Spells". L'uomo degli incantesimi, il prestigiatore capace di tirare fuori dal proprio cappello creativo le intuizioni più geniali ma, al tempo stesso, la vittima di un incantesimo malefico che gli impedisce di assaporare fino in fondo gli onori che meriterebbe.
LA PRIMA BIOGRAFIA IN ITALIA 100 milioni di dischi venduti da solo, più altrettanti con i Genesis: questo il carnet di Phil Collins, che ha la capacità di arrivare al cuore dell'ascoltatore grazie ad una scrittura che parte dalla sua anima. E pensare che è nato tutto per caso... Phil decise fin da bambino che avrebbe fatto il batterista, e quello è stato il suo mestiere fino al 1976, quando la partenza di Peter Gabriel dai Genesis lo costrinse a prendersi cura anche del microfono. Da allora Phil ha pubblicato dischi multimilionari sia da solo che con i Genesis, suonato con tutto lo scibile musicale, composto colonne sonore, persino vinto un Oscar per la miglior canzone originale in un film. Niente male per un piccolo londinese che ancora oggi si definisce un semplice batterista che canta ("the singing drummer")!
Steve Hackett ha vestito i panni del defector ("chi lascia qualcosa per andare verso nuove direzioni") quando decise di abbandonare i Genesis proprio mentre avevano appena imboccato la strada del successo internazionale. Steve era solo un chitarrista che (ancora) non cantava, ma il suo coraggio è stato premiato. E' diventato un caposcuola alla chitarra e ha proseguito imperterrito nella ricerca di nuovi stimoli musicali, che hanno caratterizzato la sua torrenziale carriera solistica, iniziata ormai trent'anni fa e che conta al suo attivo quasi altrettanti dischi, che svolazzano allegramente da un genere all'altro: progressive, fusion, blues, etnica, pop, hard rock, acustica, classica orchestrale.