Il personaggio dell'anno non può che essere Matteo Renzi, il bambinello sceso in politica per liberarci e redimerci dal peccato; un bambinello sorretto da Maria Elena Boschi, "umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio". La raffigurazione non può che essere su fondo oro di scuola toscana, con al vertice un silenzioso Mattarella, sulla sinistra ancora un po' di rosso con Bersani e sulla destra Verdini, tutti uniti nel quadro politico attuale: non è un ex voto, il voto, dicono, ci sarà nel 2018. Berlusconi e D'Alema guardano da un'altra parte.
La politica ha sciacquato i panni in Arno e il romanzo ha cambiato verso. Nella sede del Nazareno è stato celebrato il matrimonio dell'anno. Renzo si è unito a don Rodrigo: Matteo Renzi si è accordato con Silvio Berlusconi. Sembra che la maggioranza degli italiani esulti, ma alcuni parenti stretti dello sposo hanno a fatica ingollato il rospo e mugugnano. C'è chi dice che non è giusto fare i gufi ma non possiamo neppure fare i barbagianni. Nell'estate è piovuto sul bagnato ed è piovuto così tanto da dubitare dell'onestà del Governo se fosse giusto il detto "piove, governo ladro". Ma come dice il Premier, la buona stagione è come la ripresa, prima o poi arriva. A questo punto non resta che sperare nel 2015. Auguri agli sposi.
"Si viaggia in Alfetta (Alfano-Letta) con la guida di Napolitano, cui hanno rinnovato la patente nonostante l'età. La strada è stretta e tortuosa; siamo in riserva e c'è il rischio di rimanere in panne. Anche se la situazione è seria è meglio non drammatizzare e prenderla in allegria. La cosa più grave del resto è che sembra finito il ventennio berlusconiano e nella satira un "grande" come Silvio è impossibile che rinasca."
Sbeffeggia quotidianamente i protagonisti della politica, ma si dichiara ormai "saturo, più che satirico: mi hanno deluso tutti". Uno solo non si stancherebbe mai di ritrarre... "Se Silvio si ritirasse dalla politica, disegnerei un foglio bianco e mi metterei a lutto".
Nel solco della tradizione degli Annali, Emilio Giannelli ogni anno immortala alla sua maniera le vicende più significative del nostro mondo politico. "Giocondo" ci offre la panoramica del 2006 riproponendo le più belle vignette satiriche apparse in prima pagina del "Corriere della Sera".
Dopo aver collaborato per vent'anni a "la Repubblica", dal 1991 Emilio Giannelli pubblica quotidianamente la sua rubrica di satira sul "Corriere della Sera". Con un tratto deciso, stigmatizza debolezze e contraddizioni della politica italiana e dei suoi protagonisti. Con Marsilio ha già pubblicato "Buschetto", "Il re sola", "La bombetta". Il libro può essere letto come un diario di bordo della politica italiana e di quanto è successo nell'anno appena trascorso.