
Esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II, su Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di speranza per l'Europa. L'Assemblea sinodale, svoltasi dal 1 al 23 ottobre 1999, si è rivelata una preziosa opportunità di incontro, di ascolto e di confronto. Ne è emersa la volontà di recepire l'appello che lo Spirito rivolge alle Chiese in Europa per impegnarle di fronte alle nuove sfide.
Sulla scia di una rinnovata attenzione verso questa forma di preghiera tradizionale, incentrata sul mistero dell'Incarnazione redentrice, questo rosario è definito "nuovo" poiché recitato in forma completa, cioè nella versione integrata dei misteri della luce (meditazione su alcuni momenti significativi della vita pubblica di Gesù), così come indicato da Papa Giovanni Paolo II nella lettera apostolica "Rosarium Virginis Mariae". La recita della preghiera è introdotta di volta in volta dalla lettura dei misteri, affidata alla voce di Franca Salerno, nota conduttrice e speaker della radio vaticana. Alcuni stacchi musicali di brani strumentali della tradizione mariana si alternano al parlato. Temi: Introduzione - Misteri della gioia - Misteri della luce - Misteri del dolore - Misteri della gloria.
Le meditazioni della Via Crucis di quest'anno sono state composte da Giovanni Paolo II riprendendo il testo che il pontefice scrisse, in qualita di Vescovo di Cracovia, nel 1976 per Papa Paolo VI. In occasione del suo 25? Anniversario di pontificato, le meditazioni per la Via Crucis del 2003 sono state composte dallo stesso Santo Padre, riprendendo gli esercizi spirituali che Egli, Cardinale Arcivescovo di Cracovia, tenne nel 1976 a Paolo VI e alla Curia Romana in Vaticano nella Cappella Matilde (ora Cappella Redemptoris Mater). Furono pubblicate nel 1977 in prima edizione e nel 2001 in seconda edizione. Il Santo Padre ha voluto riprendere quella Via Crucis, sottraendola al nascondimento della Cappella Matilde, per celebrarla nell'immensa platea del Colosseo nella notte del Venerdi Santo.
Confido che questa mia Lettera enciclica possa contribuire efficacemente a che vengano dissipate le ombre di dottrine e pratiche non accettabili, affinché l'Eucaristia continui a risplendere in tutto il fulgore del suo mistero".
In continuità con l'eredità giubilare, Giovanni Paolo II, intende ridestare lo "stupore" eucaristico nella Chiesa. "Contemplare Cristo implica saperlo riconoscere dovunque Egli si manifesti, nelle sue molteplici presenze, ma soprattutto nel Sacramento vivo del suo corpo e del suo sangue. La Chiesa vive del Cristo eucaristico, da Lui è nutrita, da Lui è illuminata. L'Eucarestia è mistero di fede, e insieme mistero di luce".