Questo volume raccoglie il lavoro pluridecennale di Guglielmo Gorni intorno a Leon Battista Alberti. I ventuno saggi in esso contenuti spaziano dalla filologia all'esegesi, e coniugano rigore e divulgazione con quell'eleganza cordiale e quell'autorità competente che hanno sempre riscosso il plauso degli addetti ai lavori e dei tanti lettori fedeli.
"In Italia Garibaldi e Dante hanno sempre ragione: di loro non si può parlar mai male; e almeno per il primo dei due, ciò è passato in proverbio. Neppure noi qui parleremo male di Dante. Non accrediteremo però su di lui pie leggende: ciò è dovuto alla verità e alla storia". Il Dante di Corni, che tiene conto di una eccezionale mole di fonti, scioglie miti consolidati da secoli di tradizione. Basti pensare all'esilio, che ha suscitato tanta solidale simpatia ma di cui sono state trascurate le ragioni intrinseche e storiche. O il mito dantesco dell'Impero, sostenuto al di là di ogni conveniente ragione pratica. La stessa Beatrice, ben lungi dall'essere l'oggetto purissimo di un amore preraffaelita, è uno strano miscuglio di passione fisica e trasposizione teologica privata.