I greci costruivano i loro anfiteatri ponendo grande attenzione all'orientamento della struttura rispetto ai punti cardinali, in modo che la luce naturale illuminasse al meglio le rappresentazioni all'aperto, ma è solo a partire dalla nascita del teatro moderno che si può parlare di una vera e propria tecnica scenica dei sistemi di illuminazione. In queste pagine Cristina Grazioli traccia il percorso storico seguito dalla luce, intesa nella sua qualità di oggetto scenico, a partire dai sofisticati "ingegni" quattrocenteschi di Brunelleschi, per giungere al complesso uso dell'illuminazione fatto dalle Avanguardie storiche primonovecentesche, fino ai nostri giorni e alle infinite prospettive aperte, per esempio, dalle nuove tecnologie. Snodo centrale della trattazione è il periodo a cavallo tra Sette e Ottocento, quando significative innovazioni tecniche si coniugano a una notevole quantità di riflessioni teoriche sull'illuminazione teatrale, preparando l'epoca delle grandi "rivoluzioni" del settore: l'affermazione del gas e poi della luce elettrica.