Come i flaubertiani Bouvard e Pécuchet, i “Due amici” di Guy de Maupassant si incontrano su un boulevard parigino, innaffiano con assenzio la loro nostalgia per i tempi di pace e decidono l’azzardo: tornare a pesca, malgrado Parigi sia assediata, “affamata e rantolante”, nel pieno della guerra franco-prussiana. È il racconto scabro e tragico che nel 1959 avrebbe ispirato a Mario Monicelli il film La grande guerra. Ma è anche l’opera che il semiologo Greimas scelse per compiere l’impresa di cui questo libro è, a sua volta, il resoconto: quella di far emergere dalla lettura di un solo testo un’intera teoria semiotica, per comprendere come il testo dice quel che ha da dire. Non tanto “il testo di Maupassant”, né “il testo in quanto letterario” e neppure “il testo in quanto linguistico”: il testo in quanto Testo. Da questo capolavoro di acume teorico la semiotica ha appreso fra l’altro come voci, pensieri e passioni costruiscono una storia al pari delle azioni. Ma in un orizzonte ancor più generale ha compreso che della sua analisi il testo non è solo l’oggetto primario: ne è anche il motore.
A più di vent'anni dalla prima pubblicazione, l'edizione aggiornata e ampliata di uno dei più importanti testi di riferimento della storia della semiotica, il "Dizionario ragionato della teoria del linguaggio" di Greimas e Courtès. Nato con l'intento "di contribuire all'elaborazione di un metalinguaggio concettuale rigoroso, preliminare necessario a ogni teoria del linguaggio", il "Dizionario" rappresenta il caposaldo della semiotica strutturale inaugurata da Greimas, concepita come disciplina in grado di far dialogare tra loro tutte le scienze. Completamente rivista e integrata con sessanta nuove definizioni tradotte per la prima volta, la nuova edizione italiana del "Dizionario" si propone di riattivare e attualizzare le nozioni e i concetti utili alla costruzione di una metodologia per lo studio delle scienze sociali.