Da sempre, la figura umana e il messaggio filosofico di Socrate hanno rappresentato un enigma per la schiera degli interpreti. E non soltanto la mancanza di scritto suoi e per la tradizione su di lui affidata al discepolo Platone, troppo creativo per essere fedele, ma soprattutto per la poliedricità del personaggio e del filosofo, raccolta in una ricca unità solo sotto il sigillo del martirio.
L'opera di Guardini è una vivida ricostruzione, continuamente sostenuta dalle citazioni; l'altezza spirituale del lottatore contro gli inganni della sofistica si staglia di contro alla mediocrità etica e all'ottusità intellettuale di molti suoi oppositori e giudici.
In queste pagine la continuità di fondo tra Socrate e Platone, anzi il platonismo eterno, componente ineliminabile dello spirito europeo, appare con la forza luminosa dell'evidenza.
Opera giovanile di notevole ambizione di pensiero, l'Opposizione polare é il tentativo di una "filosofia" esatta della vita, che delinea una logica capace di una conoscenza strutturale di essa.
Otto concise e profonde meditazioni che introducono al mistero cristiano della Pasqua.
Le "cose ultime" sono quelle che avvengono al termine dell'esistenza umana e le conferiscono il sigillo della definitività. Nel lessico cristiano esse hanno i nomi di morte, purificazione, resurrezione, giudizio, eternità: parole fuori corso nella nostra cultura, muta sulle questioni 'ultime'. A queste parole il saggio di Guardini restituisce nitore singolare, evitando tecnicismi teologici o ingenui riferimenti materiali all'aldilà: nessuna descrizione di mondi atroci o beati, nessun uso terroristico delle realtà ultime. Piuttosto, risalta anche qui la capacità, esemplare in Guardini, di illuminare l'intelligenza e il cuore. Infatti, la sua riflessione riesce a connettere le "cose ultime" con l'esperienza storica e psicologica dell'uomo: il "non-ancora" ha un rapporto intrinseco con il "già". In ciò si riflette la visione cristiana del mondo, che intende la salvezza come il compimento di quanto nelle vicende umane germinalmente si realizza di buono, di vero, e di bello. Così, la lettura di queste pagine non suscita il senso di intimorita estraneazione normalmente evocato da tali tematiche. La sintesi di Guardini ha come cardine l'evento della resurrezione, contenuto originale della fede cristiana sulle "cose ultime": grazie ad essa, che già conosciamo in Gesù Cristo, l'uomo entra nell'eternità di Dio: "Mai come nel messaggio cristiano si attribuisce tanta grandezza all'uomo, nessun'altra dottrina prende tanto seriamente l'uomo, e mai come per mezzo di Cristo le cose create.
Che significato ha la preghiera, dal punto di vista antropologico? Quale funzione esercita nel complesso della vita spirituale? Perché la sua efficacia si presenta rinnovata e accentuata per la psiche dell'uomo della nostra età? Questi sono i primi interrogativi cui vuole rispondere Guardini in un'opera non volta ad un'indagine teologica di scuola, ma indirizzata a chiarire significato, forma, valore, condizioni, manifestazioni diverse, difficoltà della preghiera. L'autore intende cogliere la sostanza perenne dell'orazione: la lode, la adorazione, il ringraziamento di fronte a Dio, la venerazione di Maria e dei Santi la preghiera individuale e inventiva, la liturgia e la preghiera popolare.