Considerato esponente di un genere di storiografia "minore", opposta a quella aristocratica sul modello tacitiano, Svetonio viene oggi rivalutato perché il suo modo di fare storia, fondato sulle notizie più svariate e sui vizi privati oltre che sulle pubbliche virtù degli imperatori romani, appare come l'espressione di una precisa volontà di demistificazione del potere imperiale e come riflesso della forma individualistica assunta dal potere stesso.