Poche opere hanno avuto la fortuna della "Vita dei Cesari", tra le prime a essere riprodotta a stampa, diffusa e tradotta in tutte le lingue. Quest'opera contiene le vite degli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia e Flavia, secondo uno schema in parte riconducibile alla biografia alessandrina (famiglia, nascita, adolescenza, inclinazioni, attività pubblica, vita privata, aspetto fisico, morte). In quest'ottica l'attenzione di Svetonio non è diretta tanto all'imperatore quanto all'uomo, di cui evidenzia debolezze e difetti, per attirare un pubblico avido di curiosità e pettegolezzi.
Poche opere hanno avuto la fortuna della "Vita dei Cesari", tra le prime a essere riprodotta a stampa, diffusa e tradotta in tutte le lingue. Quest'opera contiene le vite degli imperatori delle dinastie Giulio-Claudia e Flavia, secondo uno schema in parte riconducibile alla biografia alessandrina (famiglia, nascita, adolescenza, inclinazioni, attività pubblica, vita privata, aspetto fisico, morte). In quest'ottica l'attenzione di Svetonio non è diretta tanto all'imperatore quanto all'uomo, di cui evidenzia debolezze e difetti, per attirare un pubblico avido di curiosità e pettegolezzi.
Considerato esponente di un genere di storiografia "minore", opposta a quella aristocratica sul modello tacitiano, Svetonio viene oggi rivalutato perché il suo modo di fare storia, fondato sulle notizie più svariate e sui vizi privati oltre che sulle pubbliche virtù degli imperatori romani, appare come l'espressione di una precisa volontà di demistificazione del potere imperiale e come riflesso della forma individualistica assunta dal potere stesso.