La parola è lo strumento principe della comunicazione, a maggior ragione quando ci si riferisce alla parola biblica, e proprio alla Sacra Scrittura come evento comunicativo è dedicato questo libro. La parola non solo "dice", ma "fa" qualcosa, perché non lascia, e non vuole lasciare, le cose come stanno, ma agisce per mutarle; per questa ragione l'interpretazione di un testo non può limitarsi al fatto semantico, ma deve tener conto della complessità dei meccanismi e degli agenti implicati nell'interazione comunicativa che si realizza nell'atto di leggere. Se in linguistica la pragmatica è un settore di studi consolidato, nel campo biblico è appena agli inizi; questo volume rappresenta quindi un'opera assolutamente innovativa e pioneristica.
Nella sequenza fissa delle otto letture della Veglia Pasquale si inserisce, secondo un ritmo triennale, ora l'annuncio di risurrezione di Matteo, ora di Marco, ora di Luca. Lo scopo del volume è quello di indagare come questi tre "ovali" evangelici si inseriscano nella struttura che li sostiene, e mostrare come i significati sprigionati dai testi sacri siano causati dalla relazione dei tre annunci con il loro ambito di proclamazione o dal fondamentale rapporto che intercorre tra testo biblico e contesto liturgico. Grazie a questo denso contributo il lettore riscoprirà il contesto in cui i testi biblici sono nati, saprà cogliere risonanze e consonanze tra i diversi testi biblici della Veglia pasquale, ma soprattutto sarà in grado di fare esperienza di come la Scrittura proclamata nel Rito sia sempre più l'evento di un Dio che continua a consegnarsi all'uomo nella fragilità della parola umana.
Una cava di marmo trasformata in bolgia infernale per fare da palcoscenico naturale a "Inferno Bianco", spettacolo di teatro, arte, musica e danza ispirato ai grandi dannati della letteratura di ogni tempo. Ideato da Andrea Buscemi, Maurizio Guidi e Andrea Tessieri, lo spettacolo tratta di un'umanità ritrovata, contesa tra Dio e diavolo, volontà e negazione, vuoti e pieni che si rivela in tutta la sua ironica drammaticità sugli spalti di una cava-scultura trasformata in bolgia, contrassegnata dalle sculture di Guidi e Tessieri, con le voci di Dante, Goethe, Baudelaire, Shakespeare, Omero, Bulgakov e Melville. Il testo ha dato luogo a una produzione teatrale del laboratorio Evocava nel 2000.