Esiste una sola razza ed è costituita da tutti gli esseri umani, che pur nelle disomogeneità nei tratti somatici e nel colore della pelle, tali restano.
«Il terrorismo è il morbo dell'umanità, è l'arma letale di coloro che seminano l'odio, la violenza, l'atrocità, l'orrore nei cuori dei deboli, degli inermi... Abbracciamo i libri e le matite al posto delle armi, gettiamo le armi e la paura nel pozzo del nulla». Dal candidato al Premio Nobel per la pace 2017. È un costruttore di ponti, Hafez Haidar. Per lui la cultura è «mezzo salvifico che racchiude la bellezza, la saggezza, l'amore sconfinato». Ed è tra i maggiori studiosi a livello mondiale delle religioni monoteistiche. Questo libro nasce dal dialogo con i suoi studenti, ai quali, attraverso il racconto del Corano e della vita di Maometto, vuole insegnare che il fondamentalismo islamico non è che una spaventosa deriva dell'Islam. E nasce dal fanatismo, dall'ira, dall'ignoranza e dagli interessi economici. Un messaggio concreto per «abbattere i muri della diffidenza, dell'odio e della violenza».
Fatima, la Luminosa, fu la quarta figlia di Maometto e di sua moglie Khadigia. Andò in sposa ad Alì, cugino del Profeta, e fu l’unica figlia ad assicurargli una discendenza. Per questo è da sempre ricordata come la Prediletta. Non ricoprì ruoli pubblici e, anzi, la sua figura è ricordata come quella di una donna che subì vari torti. Uno di essi fu il progetto – poi scampato – di vedersi affiancare una seconda moglie da parte del marito Alì e quello poi di non vedersi riconoscere dal califfo Abu Bakr, intimo amico di suo padre, l’eredità costituita da alcune rendite e dalla grande oasi di Fadak.
Alla pretesa di Fatima di avere quello che le spettava di diritto, Abu Bakr obiettò con una frase dello stesso Maometto che affermava che non vi era alcuna eredità lasciata dai profeti.
Fatima era tuttavia dotata di poteri miracolosi. Si narra che mentre preparava la cena, avrebbe assistito al ritorno del marito con una concubina; scossa dalla gelosia, mise per errore la mano nell’acqua bollente, senza tuttavia avvertire dolore. La mano di Fatima richiama simbolicamente le basi stesse del credo islamico: le cinque dita aperte ricordano i cinque pilastri della religione musulmana.
In questo romanzo appassionante la sua storia si intreccia a peripezie amorose, intrighi politici e misfatti di palazzo e trascina il lettore in una avventura magica e spirituale alla scoperta delle origini dell’Islam.
A'isha, l'ultima moglie del Profeta, ricorda gli anni trascorsi accanto allo sposo. E comincia un fantastico viaggio della memoria che la porta a ricordare tutte le donne che, in maniera diversa ma con la stessa forza e intensità, hanno amato Maometto. Dalla madre Amina, che lo lasciò orfano in tenera età, ad Halima, la balia che si prese cura di lui durante l'infanzia. Da Khadigia, che lo iniziò all'arte dell'amore, ad Hafsa, la figlia del califfo Omar. Da Maria, avvenente fanciulla cristiana, a Safyyah, donna ebrea colta e intelligente. Da Fatima, la figlia adorata, alla stessa A'isha, che lo sposò quando aveva solo nove anni, e a tutte le altre donne il cui cuore fu rapito dal Profeta. A partire dalle fonti della letteratura coranica e islamica del VII e VIII secolo, un viaggio nel mondo delle donne che hanno amato Maometto, tra amore, passione, intrighi e tradimenti.