Il manoscritto di "Soggiorni" fu il regalo che Martin Heidegger fece alla moglie per il suo settantesimo compleanno. Heidegger era partito nella primavera del 1962. A lungo frequentata attraverso le parole dei pensatori, il canto dei poeti antichi e i versi di Hölderlin, la Grecia diventava finalmente la meta di un viaggio reale. Lo stile di queste pagine è insolito per un pensatore di cui conosciamo la scrittura densa e pregnante, scevra di riferimenti alla biografia e alle vicende personali. Ma il suo è anche un viaggio "di pensiero", di ricerca, intrapreso sull'impulso di un interrogativo preciso, che ritorna costantemente formulato nelle parole dei tragediografi e dei poeti. E quella Grecia delle origini che inizialmente sembra negarsi, affondata, lontana, sfigurata dal progresso e dalla tecnica, alla fine si rivela, e giunge il momento in cui il viaggio si trasforma in un "soggiorno".
Il volume contiene il testo del corso tenuto da Martin Heidegger presso l'università di Friburgo nel semestre estivo del 1920. Queste lezioni costituiscono un passaggio fondamentale per comprendere la formazione del suo pensiero, e gettano luce su molti temi che riappariranno in "Essere e tempo". In esse viene distesamente presentato cosa intenda l'autore per "distruzione fenomenologica", concepita come il metodo stesso della filosofia. Per Heidegger infatti si tratta sempre di ricondurre i concetti filosofici al loro processo di formazione, alla loro fonte, e dunque alla vita che in essi si esprime. Delineando questo percorso Heidegger si misura con l'intero clima filosofico dell'epoca, da Spengler a Simmel, per soffermarsi in particolare sul trascendentalismo di Natorp e sulla filosofia della vita di Dilthey. Dal confronto critico con questi due orientamenti emerge con chiarezza perché, nell'impostazione fenomenologica di Heidegger, la storicità debba da ultimo assumere un valore fondamentale
Se presentan en este volumen las lecciones impartidas por Martin Heidegger en el invierno de 1937/38, en las que el autor trata la posición metafísica fundamental de Platón, el tránsito de la metafísica griega a la moderna y cristiana, y las posiciones fundamentales de Descartes, Leibniz, Kant y el idealismo alemán. Si bien Descartes y Leibniz constituyen el núcleo de los ejercicios, es significativa la interpretación que el autor hace de la filosofía positiva y negativa de Schelling, que aquí se vuelve accesible por vez primera a la investigación.
A través de la reflexión crítica sobre las posiciones metafísicas fundamentales esenciales del pensamiento occidental, el autor nos guía hacia su posterior pensamiento de la diferencia del Ser. <br/
El presente volumen reúne tres textos de MARTIN HEIDEGGER (1889-1976) cuyo tema común es la «pregunta por la metafísica», preocupación cardinal que recorre la obra del filósofo alemán y sin la cual cabe dudar que se sostuviera su filosofía. Ordenados según un criterio cronológico ­como explican en su Nota Editorial Arturo Cortés y Helena Leyte, traductores delvolumen­, ¿QUÉ ES METAFÍSICA? (1929) se presenta seguido de EPÍLOGO A «¿QUÉ ES METAFÍSICA?», escrito catorce años más tarde (1943), y, finalmente, de INTRODUCCIÓN A «¿QUÉ ES METAFÍSICA?» (1949). Más allá de la anecdótica coincidencia temática de sus títulos, estos tres textos, que guardan entre sí una independencia notable aunque graviten entorno a un eje común, reflejan en la superficie la profundidad de un personal trayecto filosófico.
Ormai solo un dio ci può salvare è il titolo che la redazione del giornale tedesco "Der Spiegel" diede a un colloquio che si svolse tra Heidegger e due inviati del settimanale. Secondo la volontà di Heidegger questo testo - in cui risponde alle accuse di collusione con il nazismo - non doveva essere pubblicato se non dopo la sua morte. Grazie a esso, come scrive Marini nella sua introduzione: "Chi si accontenta di poter dire che Heidegger è stato 'nazista' può (gli è permesso) farlo; chi però vuol saperne di più, può (ha la possibilità di) andare oltre senza che... debba sentirsi trasformato a sua volta in un 'difensore del nazismo'". "Ormai solo un dio ci può salvare" è un contributo al chiarimento del "caso Heidegger", ma anche lo straordinario documento di un pensiero che - venerato o detestato che sia - domina la filosofia europea del Novecento.
La filosofía no se hace ni se aprende estudiando, sino pensando. Para ello Heidegger propone dos frases de Heráclito y de Nietzsche, y enseñando a pensar sobre ellas, hace ver hasta qué punto el pensamiento de estos filósofos está emparentado con la mecánica cuántica: “Todos los pensadores piensan lo mismo”, afirmará.
En este volumen se presentan por vez primera en castellano las lecciones que Heidegger dio a sus alumnos que comenzaban los estudios de filosofía en el invierno de 1941/1942.
Ejercitación en el pensamiento filosófico enseña cómo pensar filosóficamente por uno mismo.
En 1923 Martin Heidegger dejó su puesto de profesor en Friburgo y aceptó la invitación de enseñar en Marburgo. Su llegada supuso el encuentro con Rudolph Bultmann marcando el preludio de un singular diálogo eminentemente productivo.
La correspondencia entre Heidegger y Bultmann se extiende a través de un periodo de más de medio siglo. En las cartas, junto a temas de política universitaria y de asuntos personales, se trata una y otra vez del problema fundamental de la relación entre filosofía y teología.
Entre las tensiones y los alejamientos que caracterizan la amistad entre ambos, surgen las formas de vida de la fe y las de la filosofía. En palabras de Heidegger, hay en juego una «enemistad mortal». Pero precisamente esta oposición radical tiene que «sustentar la posible comunidad de teología y filosofía como ciencias».
Pubblicato nel 1927, Essere e tempo è una delle opere più importanti per la filosofia non solo di Heidegger ma di tutto il novecento. in queste pagine il filosofo tedesco analizza il problema metafisico per eccellenza, il “problema dell’essere”, la questione che, da Platone in poi, ha occupato il posto d’onore nelle riflessioni dei maggiori pensatori occidentali. Questa traduzione offre al vasto pubblico dell’editoria paperback, soprattutto agli studenti, la possibilità di leggere direttamente un testo così importante, nel pieno rispetto della letteralità del testo e dell’originalità della sua sostanza linguistica.
Svolgendo con la consueta maestria un itinerario che, privilegiando il confronto con la metafisica kantiana, mira a ridiscutere le "decisioni fondamentali" che sono all'origine del pensiero scientifico moderno (Galilei, Cartesio, Newton), Heidegger intende rivelare come la domanda sull'essenza della cosa proietti necessariamente il pensiero in una dimensione altra, che abita oltre le cose e ineluttabilmente precede ogni semplice 'figura' umana, dunque, altrettanto, ogni mera attività calcolante. La questione della cosa rimette infatti alla questione dell'essere, autentica domanda guida dell'intera meditazione heideggeriana che in questa Vorlesung raggiunge indiscutibilmente uno dei propri vertici speculativi.