Può la giustizia rappresentare ancora la via verso la pace? Di fronte agli sconvolgimenti politici che hanno seguito la caduta della cortina di ferro, il costituzionalista e filosofo tedesco Hasso Hofmann ripropone con forza tale interrogativo alla luce della questione della giustizia sociale, che si impone nel presente come ineludibile. In questo saggio, capace di intrecciare sapientemente comprensione storico-concettuale della politica e iconologia, Hofmann mira a rendere visibile nello specchio dell'arte perché, nella concezione moderna della politica, la questione della giustizia sia stata dimenticata in virtù dell'imporsi di un concetto autoreferenziale di libertà e dell'idea di progresso. L'Allegoria del Buon Governo del Lorenzetti, l'incisione sul frontespizio del Leviatano di Hobbes e le allegorie dei continenti del Tiepolo scandiscono icasticamente le tappe che rammemorano questa via smarrita verso la pace.
Il volume affronta i temi classici della teoria e della filosofia giuridica ponendoli in relazione alle dottrine filosofiche che si sono via via interrogate sulla vita e sull'ordine della società. La filosofia del diritto viene così riportata a questioni teoriche fondamentali abitualmente espunte da essa, prima fra tutte la questione della giustizia. La riflessione sull'origine della sfera giuridica e sulla sua efficacia viene vista sullo sfondo dell'evoluzione della tradizione filosofica. Questo avviene sia riattraversando le principali dottrine di autori classici più lontani nel tempo, come Platone, Hobbes, Locke, Rousseau, Kant, Hegel, sia offrendo una panoramica dei dibattiti che si sono avuti nel corso del Novecento.