«I diritti umani sono difficili da definire, perché la loro definizione e addirittura la loro esistenza dipendono tanto dalle emozioni quanto dalla ragione. L'affermazione dell'ovvietà si fonda, in ultima istanza, su un richiamo emotivo: è convincente se fa risuonare qualcosa in ogni persona. Abbiamo la piena certezza che un diritto umano sia in discussione quando la sua violazione ci fa inorridire». Ma come nacquero i diritti umani e in che modo la loro storia tumultuosa ne influenza la comprensione e la nostra capacità di salvaguardarli oggi? Con questo resoconto culturale e intellettuale, che fa risalire le radici dei diritti umani al rifiuto settecentesco della tortura quale strumento di ricerca della verità, Lynn Hunt ricostruisce la loro genesi, dimostra come le idee di relazioni umane descritte nei romanzi e raffigurate nelle opere d'arte abbiano contribuito a diffondere i nuovi ideali e richiama l'attenzione su come i diritti umani continuino ad avere vita difficile.
In breve
«L’empatia richiede fiducia, bisogna immaginare che l’altro sia simile a sé. Le descrizioni delle torture crearono questa empatia immaginata tramite una nuova visione del dolore. I romanzi la generarono suscitando nuove sensazioni riguardo alla vita interiore. Ciascuno a suo modo, essi rafforzarono la nozione di una comunità basata su individui autonomi ed empatici, che potevano rapportarsi con valori universali superiori, al di là dei legami familiari più stretti, delle affiliazioni religiose o persino delle nazioni. Senza questo processo di apprendimento, l’‘uguaglianza’ non avrebbe potuto assumere un significato profondo, in particolare non avrebbe avuto alcuna conseguenza politica.»
Lynn Hunt ripercorre la storia del XVIII secolo alla ricerca della nascita dei diritti umani, individuandola in una serie di mutamenti culturali più generali che hanno trasformato il modo in cui gli esseri umani si relazionano tra loro. I diritti dell’uomo sono infatti il prodotto dell’immedesimazione nell’altro, del riconoscimento dell’altrui sensibilità come simile alla propria. Questo volume è uno straordinario resoconto culturale e intellettuale su come le idee di relazioni umane descritte nei romanzi illuministi, le raffigurazioni delle opere d’arte e il rifiuto della tortura, come strumento di ricerca della verità, abbiano diffuso i nuovi ideali di uguaglianza, autodeterminazione e rispetto delle differenze.
Di questo libro hanno detto:
Elegante… affascinante, persino audace. Joanna Bourke, “Harper’s”
Incalzante e provocatorio. Le dichiarazioni, scrive l’autrice, non sono parole vuote: producono cambiamenti; fanno venire voglia di diventare le persone che affermiamo di essere quando le facciamo nostre. “The New Yorker”
Straordinario. “The New York Times Book Review”
Ricco, elegante e persuasivo. In questo libro e in tutta la sua carriera Lynn Hunt ha dimostrato che si può imparare molto tracciando collegamenti tra gli eventi che hanno plasmato la politica moderna e gli sviluppi letterari che hanno plasmato le sensibilità moderne. “London Review of Books”
Indice
Ringraziamenti - Introduzione. «Noi riteniamo che queste verità siano di per sé evidenti» - I. «Torrenti di emozioni». Leggere romanzi e immaginare l’uguaglianza - II. «Ossa delle loro ossa». L’abolizione della tortura - III. «Hanno dato un grande esempio». La dichiarazione dei diritti - IV. «Non avrà mai fine». Le conseguenze delle dichiarazioni - V. «Il debole potere del senso di umanità». Perché i diritti umani hanno impiegato molto tempo a imporsi - Appendice. Tre dichiarazioni: 1776, 1789, 1948 - Note - Referenze iconografiche - Indice analitico
L'autrice riporta al centro dell'attenzione l'evento politico della Rivoluzione, il mutamento nei modi di concepire i valori e l'azione politica che ad un tempo ha generato ed è stato generato dalla Rivoluzione, e ne sono il lascito permanente, nel bene e nel male, dal momento che democrazia e terrore, giacobinismo e stato di polizia sono da allora realtà ricorrenti della vita politica. L'assunto fondamentale della politica rivoluzionaria, vale a dire che la politica può cambiare la società, che la comunità degli uomini può essere rifondata, prese corpo allora e portò con sé pratiche politiche nuove, come la propaganda di massa, la mobilitazione delle classi inferiori, la politicizzazione della vita quotidiana.