Molti pensano che i Consigli dei Ragazzi siano dei giochi di simulazione attraverso cui imparare, in modo ludico, come funziona un'amministrazione comunale e come si governa una città. Invece no. Piuttosto sono dei veri e propri laboratori di educazione alla cittadinanza attiva. Quando un Consiglio funziona bene, i ragazzi che vi partecipano (votati dai compagni o semplicemente sorteggiati tra coloro che si sono dichiarati interessati o si sono resi disponibili) in primo luogo giocano, imparano a stare insieme, realizzano ricerche, studiano e approfondiscono i nodi e le questioni, individuano risorse, riconoscono problemi e si adoperano per comprenderne le cause e immaginare soluzioni. Vi è chi promuove attività nelle quali gruppi di bambini possono adottare e prendersi cura di un fazzoletto di città, per gestirlo e riqualificarlo, o chi sceglie la strada della progettazione partecipata in cui i ragazzi collaborano con i tecnici, urbanisti e architetti, alla definizione di una proposta di sistemazione o di riqualificazione di uno spazio urbano. Altri si impegnano, invece, sul versante delle consulte, mentre altri ancora organizzano iniziative quali vigili bambini ed esperienze simili.
A proposito di bullismo, sono in molti a ripeterlo: "C'è sempre stato". Sì, forse, sarà anche vero. Ma non per questo le ferite del bullismo sono meno gravi. Semplicemente, oggi abbiamo più consapevolezza. Ed è positivo. Ben venga, dunque, l'attenzione al fenomeno. Purché non tutto divenga "bullismo". Sapere che cosa significhi e in che modo si possa prevenire richiede conoscenze e capacità specifiche che costringono a uscire dai luoghi comuni. Ad esempio, occorre acquisire abilità socio-affettive e in generale delle life skills, non solo per interventi preventivi, ma per la promozione del benessere a scuola. Ecco, allora questo libro. Il percorso si snoda mediante le caratteristiche di 10 animali, per offrire a bambini e ragazzi la possibilità di sperimentare le proprie competenze sociali e le abilità di comunicazione con se stessi e con gli altri, in situazioni che riproducono le principali modalità di interazione fra le persone. Ad ogni animale corrisponde una specifica abilità socio-affettiva, che dovrà essere sperimentata ed esplorata. Come uno strumento da inserire nella "valigia" degli insegnanti, questa proposta è utile non solo per affrontare il tema delle prepotenze in ambito scolastico, ma anche per constatare le enormi potenzialità del gioco nella conoscenza dei mondi emozionali più complessi. Come quelli di un bullo e della sua vittima, appunto.