In un tempo storico di grande confusione sull'amore umano e sul matrimonio, l'obiettivo di queste pagine è provare a fare un po' di chiarezza. La distinzione sessuale quale indispensabile premessa al libero consenso degli sposi, è il fondamento teologico delle nozze, un principio che affonda le sue radici nella tradizione ebraica, che si alimenta delle parole di Cristo e che si attualizza tramite le indicazioni del Concilio Vaticano II. A partire da questo dato iniziale, il concetto di "sponsalità" viene qui approfondito e messo in relazione con tutte le questioni aperte - spesso problematiche - che i cambiamenti culturali, sociali e religiosi pongono al credente. L'Autore, attraverso un percorso di approfondimento teologico, mostra come sia la fede l'elemento inamovibile, il cardine di ogni validità sacramentale e il fondamento del Mistero grande che lega gli sposi a Cristo e alla Chiesa Sua sposa.
La destrutturazione della famiglia e dei suoi ruoli attualmente in atto sfrutta anche fenomeni quali l'omosessualità, la bisessualità e la transessualità. L'opera, partendo dalla figura chiave di Gesù, Sposo dell'umanità redenta, intende offrire una lettura del fenomeno in modo teologicamente critico. Il rapporto tra buona notizia evangelica e matrimonio viene dapprima considerato alla luce della relazione sponsale che lega Maria a Giuseppe. Il desiderio omoerotico, la dinamica polarità fra i sessi e la dimensione sponsale del Mistero cristiano, verranno invece letti in prospettiva trinitaria e cristologica, orizzonte in grado di teologicamente inquadrare anche fenomeni quali la bisessualità e la transessualità. In conclusione verrà fatto un cenno anche all'attuale decostruzione transumanista, dalla forte caratterizzazione transessuale, della maternità e della paternità.
Il testo propone un discernimento teologico, almeno tendenzialmente transdisciplinare, dell’originale esperienza mistico-spirituale di don Guido Bortoluzzi (1907-1991) consegnata nei testi della sua Genesi biblica. Esso mostra come, superato un iniziale e comprensibile sconcerto, questa esperienza sia sorprendentemente in grado di illuminare complesse tematiche attinenti alla teologia della creazione dell’essere umano sessuato divenute oggi cruciali, visto l’affermarsi di una biopolitica transessuale dai tratti sempre più fortemente anticristici.
«Nel mistero di Israele e delle sue relazioni con la Chiesa e le nazioni ne va senz'altro e centralmente della possibilità di un corretto discernimento teologico dei segni dei tempi che stiamo vivendo».
Lo studio cerca di mostrare come le risposte alle attuali sfide che ruotano attorno allo statuto del corpo sessuato umano nel contesto liquido postmoderno sembrano tutte convergere nella necessità di lasciar maggiormente emergere dal deposito della fede custodito dalla Chiesa il significato teologico della distinzione sessuale. Un significato in precedenza certo già implicitamente vissuto dal popolo di Dio, ma mai esplicitamente affermato come tale dal magistero del- la Chiesa. Tale significato rende possibile il costituirsi di un nesso tra i misteri della fede tale da lasciar intuire l’esistenza di una profonda struttura nuziale della rivelazione ebraico-cristiana. Essa ha una dimensione escatologica non solo perché tocca centralmente il mistero della resurrectio carnis, ma anche perché il suo emergere proprio ora potrebbe suggerire anche il progressivo venir meno dei tempi delle Nazioni (cf Lc 21,24). Si dimostra, infine, come tutto questo illumina la recezione di Amoris laetitia attualmente in corso.
Un approfondimento storico-teologico sulla figura di Gesù.
La risurrezione corporale di Gesù dai morti, in quanto operata dal Dio di Israele, esula dal campo d’indagine della scienza storica ed è, per conseguenza, un’ipotesi di per sé scientificamente indimostrabile. Ma non per questo si tratta di un’ipotesi irrazionale, né in contrasto con la scienza.