«Linguaggio e regole del diritto privato» nasce con l'obiettivo di offrire uno strumento per la didattica universitaria di primo livello. Si è però evitata la soluzione draconiana di approfondire alcuni settori del diritto privato, tralasciandone altri per intero, offrendo invece tutti gli elementi non solo per una visione d'insieme, ma per una preparazione di base senza lacune. Il libro conserva dunque, della tradizione, l'idea dell'unico manuale per l'intera materia delle Istituzioni; ma all'interno di questo ampio territorio, privilegia e coltiva la formazione di idee-guida, più che l'accumulo di informazioni (fornite nella misura necessaria e sufficiente a generare la capacità di informarsi in modo completo) o l'inseguimento della novità. Questo manuale esprime l'impegno degli autori di seguire il corso delle mutazioni, cercando la via per ritrovare, in modalità e strumenti nuovi, le qualità migliori di una grande tradizione, lasciandone senza rimpianto gli aspetti, buoni o cattivi, che appartengono al passato.
Linguaggio e regole del diritto privato¿ nasce con l'obiettivo di offrire uno strumento per la didattica universitaria di primo livello. Si è però evitata la soluzione draconiana di approfondire alcuni settori del diritto privato, tralasciandone altri per intero, offrendo invece tutti gli elementi non solo per una visione d'insieme, ma per una preparazione di base senza lacune. Il libro conserva dunque, della tradizione, l'idea dell'unico manuale per l'intera materia delle Istituzioni; ma all'interno di questo ampio territorio, privilegia e coltiva la formazione di idee-guida, più che l'accumulo di informazioni (fornite nella misura necessaria e sufficiente a generare la capacità di informarsi in modo completo) o l'inseguimento della novità. Questo manuale esprime l'impegno degli autori di seguire il corso delle mutazioni, cercando la via per ritrovare, in modalità e strumenti nuovi, le qualità migliori di una grande tradizione, lasciandone senza rimpianto gli aspetti, buoni o cattivi, che appartengono al passato.
Il manuale si caratterizza, come risulta dal suo titolo, per una particolare attenzione a formare lo studente di Istituzioni di diritto privato alla comprensione e all'uso consapevole del linguaggio che - come avviene in ogni sapere - è il veicolo del ragionamento giuridico: per una formula celebre, vuole aiutare lo studente a dotarsi dei primi "occhiali del giurista".
Con l'entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici (D.LGS. 18 APRILE 2016, N. 50 in Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE con il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture), la terza edizione del Commentario breve alla legislazione sugli appalti di fatto rappresenta un'opera completamente rinnovata. Pur mantenendo la bipartizione in disciplina privata (artt. 1655-1677 del Codice Civile, con le sentenze più recenti in tema di vizi dell'opera e di recesso) e disciplina pubblicistica, con nuovo codice degli appalti pubblici, il volume è stato arricchito con i commenti alla più importante disciplina complementare, come ad esempio alle norme procedurali e al codice antimafia in tema di appalto. Le norme e i commenti sono aggiornate ai seguenti provvedimenti: l'avviso di Rettifica in G.U. 15 luglio 2016, n. 164; D.l. 30 dicembre 2016, n. 244; d.lgs. 19 aprile 2017, n. 56: D.l. 24 aprile 2017, n. 50, conv. con mod. dalla L. 21 giugno, n. 96; la L. 27 dicembre, n. 205 legge di Stabilità 2018. Tra le novità e gli istituti di nuova introduzione spiccano: l'abrogazione parziale e differita del Regolamento n. 207/2010, contenente le modalità di attuazione del vecchio Codice, in risposta alle osservazioni del Consiglio di Stato che aveva chiesto gradualità nell'introduzione delle nuove norme, sicché la norma del vecchio regolamento viene sorpassata man mano che si approva quella nuova (provvedimenti attuativi del Ministero e dell'ANAC); il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa come criterio 'preferenziale' nella scelta del contraente ed 'obbligatorio' nei campi ove è fondamentale l'utilizzo di manodopera (es. servizi di pulizia, servizi sociali ed assistenziali, ristorazione ospedaliera e per i servizi scolastici); il principio di trasparenza nella partecipazione dei portatori di interessi e lo strumento del dibattito pubblico; la qualificazione delle stazioni appaltanti, con l'introduzione di un nuovo sistema premiante; la reintroduzione della definizione di manutenzione ordinaria e straordinaria; il rating di impresa (con indici qualitativi e quantitativi, per descrivere i comportamenti dell'operatore in precedenti contratti, per es. rispetto della tempistica, mancanza di contenzioso in fase di esecuzione del contratto ecc.); gli affidamenti diretti e gli affidamenti sotto-soglia; il soccorso istruttorio gratuito; il partenariato pubblico-privato (art.180): il recupero degli investimenti effettuati e dei costi sostenuti dall'operatore economico, per eseguire il lavoro o fornire il servizio, dipende dall'effettiva fornitura del servizio o utilizzabilità dell'opera o dal volume dei servizi realmente erogati; il nuovo potere di raccomandazione attribuito all'ANAC, che prevede la legittimazione ad agire in giudizio per l'impugnazione di atti e provvedimenti viziati da violazioni della normativa in materia di contratti pubblici e il potere di adottare pareri motivati, qualora reputi che la stazione appaltante abbia adottato provvedimenti viziati da gravi violazioni del Codice dei contratti pubblici; infine, riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori della PA da 45 gg. a 30, riduzione affidamento in-house al 20%, 2% per il finanziamento dei Tecnici della PA.
Il libro conserva dunque, della tradizione, l’idea dell’unico manuale per l’intera materia delle Istituzioni; ma all’interno di questo ampio territorio, privilegia e coltiva la formazione di idee-guida più che l’accumulo di informazioni (fornite nella misura necessaria e sufficiente a generare la capacità di informarsi in modo completo) o l’inseguimento, talvolta insensato, della novità qualsiasi offerta dall’ultima legge.
Questi, in sintesi, gli intenti e lo stile del manuale, frutto di un lavoro sempre a quattrocchi, se non a quattro mani. Paolo Zatti ha prevalentemente lavorato alle fondamenta di teoria generale e ai dei temi classici del diritto civile, mentre Giovanni Iudica ha completato le parti legate all’impresa e ai protagonisti dell’economia.
La nuova edizione del Commentario sviluppa quasi 2000 pp e tratta l'intera materia del contratto di appalto. Tiene conto di tutte le recentissime modifiche introdotte, in particolare, del d.l. 13 maggio 2011, n. 70, conv. in l. 106 del 12 luglio 2011 (per esempio procedimento di annotazione nel casellario, cause di esclusione dalla gara e bandi, soglie per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate), ma anche dei d.lgs. 20 marzo 2010, n. 53, d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104, d.p.r. 5 ottobre 2010, n. 207, d.p.r. 7 settembre 2010, n. 168, e d.l. 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. mille proroghe), conv. con modif. dalla l. 26 febbraio 2011, n. 10, che hanno toccato, a più riprese, moltissime norme del d.lgs. n. 163 del 2006 (Codice appalti pubblici). Da ultimo, sono stati pure aggiornati i commenti interessati dalle modifiche apportate dal Codice Antimafia. Gli autori del commentario hanno segnalato in modo chiaro a progressivo le variazioni succedutesi sulla disciplina del d.lgs. n. 163 del 2006, direttamente nel corpo del commento, laddove gli articoli hanno subìto semplici aggiunte o modifiche; invece, per gli articoli che hanno subìto le modifiche più rilevanti, o che addirittura sono stati riscritti (per es. art. 38, requisiti dei soggetti partecipanti alle procedure di affidamento e l'art. 153, promotori finanziari) si è scelto di riprodurre prima l'articolo vigente, con il relativo commento.
Il tema della pregiudizialità amministrativa è da tempo al centro di un vivace dibattito dottrinale e giurisprudenziale. Ancora oggi non si da una soluzione univoca al problema se per poter ottenere una pronuncia risarcitoria da parte del giudice amministrativo occorra impugnare il provvedimento nei termini decadenziali. In questo lavoro l'Autore va tuttavia oltre la questione processuale della tempestiva impugnazione dell'atto, affrontando il tema della pregiudizialità in relazione al principio costituzionale del giusto processo che si declina "nel contraddirtene tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale" (art. 111 Cost). Principio che rappresenta la proiezione processuale di quel nuovo rapporto sostanziale tra cittadino ed amministrazione che la legislazione degli anni '90 dello scorso secolo ha cercato di costruire in termini tendenzialmente paritari.