Una casa-museo, lo spirito sfuggente di Shakespeare, un custode chiamato a trasformarsi in personaggio da baraccone. È lecito, e fino a che punto, assecondare turisti affamati di invenzioni e bugie nella presunta casa natale del Bardo? È giusto mostrare loro dubbie reliquie, raccontare frottole, inscenare teatrini pur di tenere in piedi lo «show»? Morris Gedge, protagonista di questo romanzo breve e sacerdote del tempio, «la casa giovanile del supremo poeta, la Mecca della razza anglofona», se lo chiede e, per tenersi stretto il lavoro, dovrà affrontare le più profonde remore della propria coscienza, pressato da una moglie preoccupata, un capo che incute timore e amichevoli visitatori d'oltre oceano. Nell'epoca delle mistificazioni e delle fake news, dell'idolatria e della spettacolarizzazione dell'artista a scapito dell'arte, Henry James ci consegna un testo, scritto con tono leggero tra ironia e satira, di straordinaria e potente attualità.
“Ciò di cui meno riuscivo a liberarmi era l’idea crudele che, qualunque cosa io avessi visto, Miles e Flora vedevano di più... cose terribili e inimmaginabili che sorgevano dai tremendi spazi che avevano condiviso in passato.” Flora e Miles sono due bambini orfani affidati alle cure di una giovane governante da uno zio che mette a disposizione una sontuosa dimora ma non vuole essere per nessun motivo coinvolto nelle loro esistenze. All’inizio il clima è idilliaco, ma pian piano emergono i fantasmi di servitori passati che sembrano possedere i bambini. La governante ingaggia una lotta disperata contro le presenze maligne mentre si fa strada nel lettore il dubbio che sia solo lei ad avvertirle. In questo romanzo breve del 1898 Henry James coniuga la tradizione del romanzo gotico con un’indagine psicologica finissima.
Viaggiare con Henry James in queste pagine è come prendersi una vacanza senza fretta in compagnia di un giovane amico brillante, dalla grande esperienza, con un'istruzione fuori dal comune. La nostra guida è un osservatore curioso di paesaggi, strade e chiese delle città che visita ma anche di gallerie d'arte o spettacoli e delle caratteristiche delle persone che incontra.
''In viaggio'' è un libro da leggere molto lentamente, per assorbire al meglio lo sguardo, le intuizioni e le riflessioni di un grandissimo scrittore. Ricca di fascino e critica pungente, questa raccolta inedita di appunti di viaggio ci restituisce un Henry James inconsueto, tutto da scoprire.
Che racconti del viaggio al Lago George, dei pomeriggi in visita alle mostre d'arte a Parigi o delle avventure in Toscana e a Roma, James delizierà i lettori con le sue osservazioni mai banali, capaci di suscitare in tutti la nostalgia di luoghi in cui non si è stati.
Il libro venne pubblicato nel 1898, dapprima a puntate e solo in seguito in volume. Una giovane istitutrice viene chiamata per seguire due bimbi rimasti orfani e affidati alle cure di uno zio che, per diverse ragioni, non può occuparsi di loro. Questi assume la giovane donna a una sola condizione: di non contattarlo mai, qualsiasi cosa succeda ai ragazzi. Pertanto dovrà risolvere da sé ogni tipo di problema. Sempre! L'istitutrice fa quindi la conoscenza dei due ragazzi di ritorno dal college. Sono veramente intelligenti e adorabili. Lei si appassiona al lavoro e tutto sembra procedere per il meglio... sennonché cominciano ad apparire per la casa, sempre più sinistramente, due figure: un uomo con i baffi e una donna vestita a lutto... Un classico della letteratura gotica che ha ispirato decine di film e miniserie tv, opere liriche e teatrali, persino fumetti, qui tradotto dalla vibratile penna di Luigi Lunari.
Paul Overt, giovane scrittore con qualche buon romanzo alle spalle, incontra con grande emozione Henry St. George, lo scrittore da lui idolatrato, che lo mette in guardia dalle insidie dell'amore romantico, essendo persuaso che la vita di famiglia, con i suoi gravami, comprometta la creatività e l'integrità artistica. Esaltato e lacerato dalle parole del collega più anziano, Overt partirà per un lungo viaggio all'estero. Ma al ritorno, due anni dopo, di fronte a una sorpresa dal sapore beffardo, si domanderà se il sublime sacrificio che avrebbe voluto imporsi fosse davvero così imperativo: e la lezione che avrà imparato sarà meno eccelsa, e più venefica, di quella impartitagli dal sommo, ineffabile Maestro. Capolavoro di ambiguità al pari di "Giro di vite", "La lezione del Maestro" è uno dei numerosi racconti che Henry James dedicò all'arte dello scrivere: e uno dei suoi prediletti, tanto che volle includerlo nella selettiva New York Edition delle sue opere (19071909).
"Più di 700 pagine che si leggono d'un fiato, portati dalla maestosità di una corrente che è quella stessa del Gange o del Volga (...). Quasi a contraddire il carattere atarassico di questa corrente, lo stile è vivace è animatissimo, ma anche molto sorvegliato. Henry James non è di quegli scrittori che lasciano andare i personaggi lungo la strada su cui loro stessi li hanno messi: egli interviene di continuo, a commentare quel che pensano dicono e fanno, a volte con lapidarie sassatine ironiche, a volte con lunghe introspezioni psicologiche, anche queste sempre interrotte o concluse da sorprendenti colpi di freno, minimizzanti e dissacratori: quasi l'autore avesse paura ad abbandonarsi al sentimento, a lasciar andare se stesso e i personaggi, distogliendoli - e distogliendosi - dal grande flusso di cui abbiamo fatto cenno. (...) 'Ritratto di signora' va letto con calma, con pazienza, come per una crociera su un grande fiume, durante la quale ogni tanto ci si ferma per ammirare un paesino, o una chiesa, o un antico convento. Oppure no: saltando subito alla fine, onde informarsi come va a finire, liberarsene del pensiero e tornare poi a concentrarsi sui suoi straordinari elzeviri." (dalla postfazione di Luigi Lunari)
John Marcher è un uomo ossessionato dalla certezza che gli accadrà qualcosa di straordinario. Il tempo passa e la cosa non accade, ma "verrà, può ancora venire". L'incontro inaspettato con May Bartram gli dischiude l'orizzonte di un'amicizia autentica, discreta e quotidiana. La donna, che comprende e custodisce con lui il suo segreto, è una presenza reale, legata all'attesa e alla promessa incombente su ogni istante della sua vita. Capolavoro dell'eccellenza narrativa di James, "La tigre nella giungla" mette a fuoco il mistero della vita che accade come un imprevisto (di-)sconosciuto amore.
Caroline Spencer è una giovane insegnante del New England che dai libri ha appreso tutto, tranne la capacità di discernere la realtà dalla fantasia. E sullo scollamento tra l'esperienza reale e l'ingenua disposizione della protagonista si gioca questo racconto in quattro atti di Henry James. Inseguendo l'Europa romantica di Byron, Caroline arriva a Le Havre dopo una lunga traversata, ma ad accoglierla, insieme agli scorci pittoreschi della provincia francese, c'è un crudele scherzo del destino. Una nuova, indimenticabile eroina dalla penna del grande Henry James.
En 1909 Henry James recogió los testimonios de su pasión por Italia en el libro Italian Hours. Un siglo después este volumen traduce por primera vez las páginas más significativas de esa recopilación. James nos presenta a Venecia con su belleza decadente, a Roma llena de vitalidad; nos habla del ruido y la suciedad de Nápoles, del atractivo de Florencia, del color de la luz de las ciudades toscanas, de las sonrisas graves que tuvo para Rávena, de la magia de Capri.
El amante de Italia es un tratado sentimental que hace del viajar un arte. Es también una crónica de Italia desde 1872 hasta 1909, una Italia que ya no existe, pero que ha quedado viva para siempre en la memoria minuciosa de Henry James.
Henry James nació en Nueva York en 1843. Desde bien niño vivió bajo un cosmopolita clima cultural pleno de estímulos. Su primera narración se publicó en 1864. Es autor de veinte novelas, doce novelas cortas y más de cien relatos, así como de ensayos (The Art of fiction, The Future of Novel), críticas, obras teatrales y apuntes viajeros. Estos últimos quedaron recogidos en The Art of Travel: Scenes and Journeys in America, England, France and Italy.
Aquejado de lo que él mismo denominaba «virus europeo», se trasladó a Europa en 1875, primero a París, luego a Londres. Al año siguiente publicó su primera novela importante, Roderick Hudson, a la que siguieron Daisy Miller (1879), que fijó su reputación internacional, Washington Square (1880) y Retrato de una dama (1881). Dentro de los relatos de fantasmas es autor del clásico Otra vuelta de tuerca (1898). Tras nacionalizarse británico, falleció en Sussex en 1916.
Considerada una de las mejores novelas de Henry James, "El retrato de una dama" –una "historia sencilla"– gira en torno a la joven y atractiva Isabel Archer, quien se ve obligada a trasladarse a Inglaterra desde su Estados Unidos natal. Una vez allí, establece distintas relaciones con otros americanos trasplantados, así como con la sociedad británica. La belleza y distinción de las que hace gala no pasan inadvertidas y son varios y de distinta laya los que la pretenden. Su elección final la llevará, paradójicamente, a poner de manifiesto toda su grandeza.