Prendersi cura di un bambino ricoverato in ospedale vuol dire farsi carico di tutte le sue esigenze, non solo di quelle sanitarie, per aiutarlo a trovare uno spazio di crescita e di riflessione anche in una situazione complessa e traumatica come quella dell’ospedalizzazione. Il ricovero in ospedale, in quanto presuppone una diagnosi poco rassicurante, comporta cambiamenti significativi della routine familiare, in primo luogo il fatto che non sono più i genitori, o non sono più solo loro, a prendere decisioni sul proprio bambino. Così, quando il piccolo incontra il “lupo cattivo”, ovvero la malattia, è necessario che sia i familiari sia gli operatori sanitari sappiano elaborare strategie che permettano l’espressione, il controllo e l’elaborazione delle angosce che l’evento scatena non solo in lui, ma anche negli adulti che lo circondano. Il volume delinea il modo in cui l’intera équipe sanitaria, dai medici agli educatori ai volontari, deve essere coinvolta nelle problematiche fisiche e psicologiche del bambino malato, offrendo preziosi suggerimenti per aiutare sia i piccoli ricoverati sia i loro genitori a convivere con la malattia e, soprattutto, a superarla.
II libro, rivolto in primo luogo agli studenti dei primi anni dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione, ma utile anche agli educatori già in servizio, affronta le tematiche relative al senso e alle finalità del lavoro educativo e discute delle metodologie più utili al lavoro dell'educatore professionale. Il volume parte dalle teorie pedagogiche per passare poi all'analisi della figura dell'educatore, degli ambiti in cui si esplica la sua attività, delle diverse tipologie di utenti con le loro particolarità, per giungere agli strumenti teorico-metodologici che lo sorreggono nella sua attività lavorativa.