Bastarono poche stagioni di frenesia creativa, prima della morte a venticinque anni, per fare di John Keats il poeta romantico per eccellenza: un giovane in continuo fermento e in costante trasformazione, immerso nel labirinto del proprio tirocinio poetico, con una mente assetata di grandezza e bellezza, logorata da un inafferrabile languore esistenziale e sempre pronta all'intuizione folgorante. Ma chi era il vero John Keats? Per scoprire la fisionomia che si celava dietro la maschera dei versi, indispensabile è il suo esuberante epistolario, crogiolo di prosa e versi estemporanei, idee filosofiche e teorie poetiche, in cui Keats riversa sogni, speranze, delusioni, paure, frustrazioni, amori e gelosie, con irreprimibile spontaneità. Dal tono scanzonato del diario di viaggio nel Nord dell'Inghilterra e in Scozia alle note ardenti e tormentose della corrispondenza con Fanny Brawne, dalle lunghe missive affettuose al fratello George e alla cognata oltreoceano a quelle briose e colloquiali indirizzate a gli amici più cari e a poeti come Hunt e Shelley: sempre affiora e si espande una personalità complessa e insofferente, spesso geniale - e votata all'infinito: «Ciò che penso dell'amore ritengo infatti sia valido per tutte le nostre passioni: nella loro forma più sublime, sono tutte creatrici di bellezza assoluta». Questo volume offre la più ampia scelta delle lettere di John Keats (Londra, 1795-Roma, 1821) mai pubblicata in Italia, ed è corredato da accurate, illuminanti note di commento.
Le lettere sono altrettanto fondamentali delle opere creative di un poeta che visse appena il tempo di scrivere cinque tra le più grandi odi che la nostra tradizione conosca. Non sono state soltanto la registrazione - dal tono modesto, colloquiale, spesso affrettato dall'abbandono - del dialogo che Keats intrattenne fra il 1817 e il 1820. Sono più segretamente, e a un più devoto sguardo, la testimonianza esemplare di una meditazione sulla poesia cui la vita di Keats interamente si dona. Nell'accelerazione di un precoce destino, Keats non conosce serene distinzioni tra la vita e l'opera, sì che scrivere la vita e vivere la poesia in lui sono, singolarmente, 'la stessa cosa'. Prefazione di Antonio Prete.
Scritti con febbrile intensità, quasi il poeta sapesse di essere incalzato dal tempo, i versi di Keats scorrono con suggestiva musicalità risalendo i "nodi" del rapporto tra arte e vita, piacere e dolore. La ricchezza immaginativa, espressione dei canoni romantici, non scivola mai nel facile lirismo e rivela una sincera, autentica adesione alla vita. Con testo inglese a fronte.