Nessuna città sulla terra ha conservato il suo passato come Roma. Dopo due millenni e mezzo di inondazioni, terremoti, incendi, pestilenze, assedi e pianificazioni urbane, sono giunti sino a noi inestimabili tesori sopravvissuti alle alterne fortune della Storia. Nei Musei Capitolini è ancora possibile osservare le fondamenta del Tempio di Giove Ottimo Massimo, che dominava il profilo della città quando Brenno e i suoi galli la attaccarono nel 387 a.C.; è ancora visibile la maggior parte di quelle Mura Aureliane che non riuscirono a tenere lontani Alarico e i suoi visigoti nel 410; si può attraversare Ponte Cestio presso l'Isola Tiberina, costruito all'epoca di Cicerone, quando la Repubblica romana lottava per la sopravvivenza. E ancora, si possono osservare i templi classici, i resti delle grandi terme cittadine - quelle di Caracalla, di Diocleziano e di Traiano - oltre alle rovine del Palazzo di Domiziano sul Palatino, al Mausoleo di Augusto e alla sua stupenda Ara Pacis. E naturalmente sopravvive il tempio pagano più grande di tutti: il Pantheon, non molto diverso da quando fu costruito quasi diciannove secoli fa. L'elenco delle meraviglie romane potrebbe essere infinito - Castel Sant'Angelo, le facciate rinascimentali e barocche, la Cappella Sistina, i grandi parchi, e naturalmente San Pietro e la sua piazza, circondata dall'ampio colonnato di Bernini - e ancora oggi turisti, pellegrini e cittadini di Roma possono esplorare e visitare i luoghi eretti dagli imperatori romani ed entrare in chiese in poco o nulla cambiate da quando i papi vi celebravano la messa sedici secoli fa. Tutte queste meraviglie architettoniche sono ancora più notevoli considerando i numerosi disastri che hanno colpito la città. Roma è stata flagellata da terremoti, inondazioni e soprattutto è stata ripetutamente devastata dagli eserciti itineranti: galli, visigoti, normanni, mercenari al soldo del Sacro Romano Impero, «liberatori» francesi e occupanti tedeschi. Matthew Kneale, storico inglese che da quindici anni vive con la famiglia nella Città eterna, ha scelto di raccontare le storie dietro i sette più importanti assedi di Roma e rivela, con affascinanti intuizioni, come hanno trasformato la città - e non sempre in peggio. Usando questo approccio completamente nuovo al passato, Roma ci apparirà svelata in una prospettiva rinnovata: una realtà complessa e stratificata, un vero e proprio museo a cielo aperto in cui le contraddizioni e le storture del presente sembrano quasi eclissarsi a paragone delle avversità che la città, e i suoi abitanti, hanno dovuto fronteggiare nel corso dei millenni. Ricostruzione felicemente misurata a metà tra appassionato diario di viaggio, divertita storia sociale e resoconto culturale, "Storia di Roma in sette saccheggi" è una celebrazione del feroce coraggio, brio e vitalità del popolo romano. Soprattutto, è una lettera d'amore appassionata per questa città unica al mondo.
Fin dalla preistoria l'uomo ha manifestato l'innata tendenza a spingersi oltre i confini della realtà visibile e immaginare entità, mondi e fenomeni soprannaturali. Un'immaginazione nutrita in primo luogo dalle paure, dalle ansie e dai pericoli che hanno scandito il cammino delle civiltà umane. È innanzitutto da un bisogno di rassicurazione - ci dice l'autore - che sono nate e si sono sviluppate le credenze essenziali su cui i vari popoli hanno costruito le loro religioni nel corso del tempo. Poche ma potenti idee - quali la divinità (una sola o molte), il peccato, la profezia, l'aldilà, la fine del mondo, il premio e il castigo eterni - continuamente rielaborate hanno dato forma ed espressione ai nostri peggiori incubi, così come ai nostri sogni più luminosi. Il libro si interroga sui presupposti e i moventi che stanno alla base della fede e delle sue manifestazioni, soffermandosi sullo spettacolo unico ed emozionante che l'immaginazione religiosa imbastisce da millenni per tutti, credenti o atei.
È il 1857, a Londra, e il capitano Kewley, pur di sfuggire a una condanna per contrabbando, accetta di seguire il geologo dilettante Wilson in Tasmania, dove lo scienziato crede, con l'aiuto di una piccola spedizione, di poter trovare le prove dell'esistenza scientifica dell'Eden biblico. Comincia così un'avventura che porterà il capitano in una terra inospitale e selvaggia, dove fra ribellioni, ammutinamenti ed episodi di sangue la vita di ognuno verrà sconvolta in maniera imprevedibile.