Data di pubblicazione: Marzo 2011
DISPONIBILE IN 12/13 GIORNI
€ 19,00
Il giro d’affari del low-cost ha raggiunto quota 5 per cento del pil italiano, con ricavi di 62 miliardi di euro e un tasso di crescita dell’8 per cento. E in futuro riserverà altre sorprese.
Perché questo fenomeno non è solo voli Ryanair, auto Dacia o mobili Ikea. Investe anche banche, assicurazioni, mercato immobiliare, ristorazione e spesa di tutti i giorni. Perfino gli studi legali, dentistici e d’architettura. Ormai, gli italiani stanno imparando a scegliere con la testa per riaccendere il proprio desiderio. Il low-cost è un inarrestabile fenomeno di massa. Non riguarda solo la nuova classe media impoverita. Ma convince anche chi vuole consumare di più (viaggiare Ryanair permette di godersi due weekend all’estero al mese, cosa impensabile prima), chi cerca l’acquisto intelligente e chi, più ricco, compra low-cost per mixarlo con oggetti di lusso.
Sì, l’Italia sta diventando low-cost. Una rivoluzione che investe l’economia, gli stili di vita, le abitudini di consumo e la cultura. Un po’ giocoforza, uomini e donne stanno imparando a dare il giusto valore alle cose.
La prima parte del libro è una serrata e agile inchiesta giornalistica, che racconta come cambia l’Italia low-cost. Un viaggio tra outlet e voli aerei, per mostrare chi ci perde e chi ci guadagna, come gli italiani reagiscono alla crisi e mutano le loro abitudini.
La seconda parte è una guida all’acquisto intelligente, per coniugare neosobrietà e piacere di vivere. Non tratta solo del low-cost dominato dalle multinazionali, ma contiene spunti e indirizzi per un approccio innovativo e a buon mercato anche in settori della vita in cui le marche non entrano o possono essere tenute fuori (la spesa, l’orto, perfino l’acquisto della casa a metà prezzo).
E dà suggerimenti su come spendere meno a parità di qualità e su come non farsi fregare dai grandi brand.
Il giro d’affari del low-cost ha raggiunto quota 5 per cento del pil italiano, con ricavi di 62 miliardi di euro e un tasso di crescita dell’8 per cento. E in futuro riserverà altre sorprese.
Perché questo fenomeno non è solo voli Ryanair, auto Dacia o mobili Ikea. Investe anche banche, assicurazioni, mercato immobiliare, ristorazione e spesa di tutti i giorni. Perfino gli studi legali, dentistici e d’architettura. Ormai, gli italiani stanno imparando a scegliere con la testa per riaccendere il proprio desiderio. Il low-cost è un inarrestabile fenomeno di massa. Non riguarda solo la nuova classe media impoverita. Ma convince anche chi vuole consumare di più (viaggiare Ryanair permette di godersi due weekend all’estero al mese, cosa impensabile prima), chi cerca l’acquisto intelligente e chi, più ricco, compra low-cost per mixarlo con oggetti di lusso.
Sì, l’Italia sta diventando low-cost. Una rivoluzione che investe l’economia, gli stili di vita, le abitudini di consumo e la cultura. Un po’ giocoforza, uomini e donne stanno imparando a dare il giusto valore alle cose.
La prima parte del libro è una serrata e agile inchiesta giornalistica, che racconta come cambia l’Italia low-cost. Un viaggio tra outlet e voli aerei, per mostrare chi ci perde e chi ci guadagna, come gli italiani reagiscono alla crisi e mutano le loro abitudini.
La seconda parte è una guida all’acquisto intelligente, per coniugare neosobrietà e piacere di vivere. Non tratta solo del low-cost dominato dalle multinazionali, ma contiene spunti e indirizzi per un approccio innovativo e a buon mercato anche in settori della vita in cui le marche non entrano o possono essere tenute fuori (la spesa, l’orto, perfino l’acquisto della casa a metà prezzo).
E dà suggerimenti su come spendere meno a parità di qualità e su come non farsi fregare dai grandi brand.