Da quando Zygmunt Bauman ha coniato la metafora della "liquidità" tutto il mondo ha cominciato a parlarne: ma cosa significa davvero che la società è diventata liquida? E perché è successo? Questa trasformazione ha rivoluzionato le nostre vite e la nostra psiche molto più di quanto immaginiamo: vocaboli di cui credevamo di conoscere il significato con certezza, hanno cominciato a portarsi dentro significati nuovi, mai esplorati prima, ne sono esempi i temi della libertà, del lavoro e dell'amore. Questo libro tenta di cogliere la forma del mondo liquido in movimento, fornendo la cornice storica, culturale e filosofica in cui è nata la metafora della liquidità, ma cercando al contempo di rendere questo cambiamento uno strumento per interpretare la grande incertezza della nostra epoca. Leoncini delinea così un nuovo modo di interpretare ciò che siamo, consapevoli che l'essere umano spesso assomiglia più alla società in cui vive rispetto a quanto assomigli ai propri genitori e ai propri nonni.
Quanto abbiamo bisogno degli altri e quanto ne temiamo il coinvolgimento in un'epoca dominata dall'apparenza e dalla velocità? Dove passa il confine tra amore e paura? Thomas Leoncini esplora i cambiamenti delle relazioni nella nostra effimera società liquida riprendendo il filo interrotto di un lavoro iniziato scrivendo con Zygmunt Bauman il bestseller internazionale "Nati liquidi". Arriva così a tracciare una sorta di breve filosofia della vita quotidiana in chiave autobiografica, dove tra confessione e riflessione, storie, metafore e letteratura, affronta le trasformazioni di un mondo dominato dal web, dalla mutazione tecnologica del corpo, dall'aggressività riversata sui social, dai nuovi costumi sessuali. Attraverso la storia delle idee della psicologia e della sociologia, si fa strada un messaggio chiaro e potente per le nuove generazioni e per tutti coloro che cercano di navigare nello stretto pericoloso tra amore e invidia, isolamento e comunità. "Forte come la vita, liquido come l'amore" è allo stesso tempo un manifesto e un appello sull'urgenza di prenderci cura degli altri. Ma anche per capire meglio noi stessi e comprendere l'importanza della guarigione in un tempo guidato dal profitto e dalla tecnologia. Introduzione del Dalai Lama.
In questa sua ultima opera, lo studioso Zygmunt Bauman, che ha spiegato la postmodernità attraverso l'illuminante immagine di una «società liquida», affronta per la prima volta - in uno scambio con il giovane scrittore Thomas Leoncini - il mondo delle generazioni nate dopo i primi anni '80, quelle che a una società liquida appartengono da nativi. E, come sempre, Bauman coglie la realtà nella sua dimensione più vera e profonda, analizzandone i fenomeni considerati più effimeri. La trasformazione del corpo, i tatuaggi, la chirurgia estetica, gli hipsters, le dinamiche dell'aggressività (e in particolare il bullismo), il web, le trasformazioni sessuali e amorose. L'ultima lezione di un'icona della cultura, capace di parlare a tutti con un linguaggio comprensibile e mai riduttivo.
«Dio è giovane, è sempre nuovo».
Testimoniando un Dio non solo Padre - e Madre, come già aveva rilevato Giovanni Paolo I - ma Figlio, e per questo Fratello, il messaggio di liberazione di papa Francesco attraversa il presente e disegna il futuro, per rinnovare davvero le nostre società. Con le Sue memorabili parole, il pontefice rivendica per le giovani generazioni una centralità, le indica come protagoniste della storia comune, sottraendole dai margini in cui troppo a lungo sono state relegate: i grandi scartati del nostro tempo inquieto sono in realtà "della stessa pasta" di Dio, le loro migliori caratteristiche sono le Sue, e solo costruendo un ponte tra anziani e giovani sarà possibile dar vita a quella rivoluzione della tenerezza di cui abbiamo tutti profondamente bisogno.
Nel dialogo coraggioso, intimo e diretto con Thomas Leoncini, Francesco si rivolge non solo ai giovani di tutto il mondo, dentro e fuori la Chiesa, ma anche a tutti quegli adulti che a vario titolo hanno un ruolo educativo e di guida nella famiglia, nelle parrocchie e nelle diocesi, nella scuola, nel mondo del lavoro, nell'associazionismo, nelle istituzioni più diverse.
Le Sue riflessioni affrontano con forza, saggezza e passione i grandi temi dell'oggi - da quelli più intimi a quelli maggiormente legati alla sfera sociale e pubblica - mescolando ricordi personali, annotazioni teologiche e considerazioni puntuali e profetiche, senza sottrarsi a nessuna sfida della contemporaneità.
Queste pagine profumano di avvenire e di speranza e, nelle parole stesse del pontefice, il Sinodo dei giovani 2018 rappresenta la cornice ideale per accoglierle e valorizzarle nel profondo.
Dio è giovane viene pubblicato in tutto il mondo. Il titolo del libro è autografo di papa Francesco nelle sei principali lingue.
Questa è l'ultima opera di un'icona della cultura che ha goduto di un'immensa popolarità, grazie alla sua capacità di parlare a tutti con un linguaggio comprensibile e al tempo stesso mai riduttivo. Lo studioso che ha spiegato la postmodernità attraverso l'illuminante immagine di una «società liquida» che ha abbandonato la comunità per l'individualismo, convinta che il cambiamento è l'unica cosa permanente e che l'incertezza è l'unica certezza. Queste sono le pagine a cui al momento della morte Zygmunt Bauman stava lavorando. Un dialogo con un giovane che ha esattamente sessant'anni meno di lui. Nello scambio con Thomas Leoncini, Bauman affronta per la prima volta il mondo delle generazioni nate dopo i primi anni '80, quelle che a una società liquida e in continuo mutamento appartengono da nativi. E, come sempre, stimolato dal dibattito, sa cogliere la realtà nella sua dimensione più vera e profonda, persino nei fenomeni considerati più effimeri. La trasformazione del corpo, i tatuaggi, la chirurgia estetica, gli hipsters, le dinamiche dell'aggressività (e in particolare il fenomeno del bullismo), il web, le trasformazioni sessuali e amorose vengono analizzati in questa breve folgorante opera pop, capace di coinvolgere sia coloro che, a vario titolo, hanno a che fare con i giovani sia i moltissimi lettori di Bauman. Questa è l'ultima lezione del più grande sociologo e filosofo della contemporaneità.