Con grande chiarezza e taglio narrativo il volume racconta, ricorrendo a ogni genere di fonti, il cammino del nostro paese dal 1861, anno in cui venne proclamato il Regno d'Italia, ai giorni nostri, spingendosi fino alla crisi della Prima Repubblica. La lettura degli autori mette in risalto come alcune difficoltà del nostro presente abbiano radici antiche: accentramento e decentramento, questione meridionale e settentrionale, debito pubblico e deficit del bilancio, nazionalizzazione delle masse, partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica sono problemi che la classe dirigente ha dovuto affrontare fin dall'inizio. Altre sedimentazioni sono state lasciate dalle drammatiche vicende del Novecento. Ma l'Italia ha saputo sempre uscirne, dimostrandosi una società viva, in grado di trovare in sé la forza per rimediare agli errori e alle colpe della classe dirigente.
Con grande chiarezza e taglio narrativo il volume racconta, ricorrendo a ogni genere di fonti, il cammino del nostro paese dal 1861, anno in cui venne proclamato il Regno d'Italia, ai giorni nostri, spingendosi fino alla crisi della Prima Repubblica. La lettura degli autori mette in risalto come alcune difficoltà del nostro presente abbiano radici antiche: accentramento e decentramento, questione meridionale e settentrionale, debito pubblico e deficit del bilancio, nazionalizzazione delle masse, partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica sono problemi che la classe dirigente ha dovuto affrontare fin dall'inizio. Altre sedimentazioni sono state lasciate dalle drammatiche vicende del Novecento. Ma l'Italia ha saputo sempre uscirne, dimostrandosi una società viva, in grado di trovare in sé la forza per rimediare agli errori e alle colpe della classe dirigente.
In una chiara e densa ricostruzione della storia del Novecento, centrata (ed è questa una delle novità del libro rispetto ad altre opere analoghe) intorno ad alcuni concetti-chiave come passato e presente, pace e guerra, civiltà e civilizzazione, comunità e società, individualismo e appartenenza, Aurelio Lepre segue le vicende del XX secolo sul duplice piano degli avvenimenti e delle idee. Al centro dell'attenzione non c'è solo un Occidente spesso conflittuale e diviso, ma anche il mondo extraeuropeo, anch'esso percorso da profonde divisioni. Nel corso del secolo, i conflitti fra stati e ideologie (con le due guerre mondiali e con la guerra fredda) hanno preparato gli odierni scontri fra civiltà: perché non si trasformino in guerre è necessario promuovere - avverte l'autore a conclusione dell'opera - un processo illuministico di civilizzazione, respingendo la celebrazione delle singole civiltà.
Secondo Lepre, la Repubblica sorge non solo dalla Resistenza, ma anche dalla crisi dello stato-nazione costruito dal fascismo. L'inizio dei bombardamenti sulle città, alla fine del 1942, segnando il primo incrinarsi del consenso al regime, determina anche l'inizio del processo di costruzione del nuovo stato italiano. Lepre segue la storia del dopoguerra ricostruendo non solo gli avvenimenti storici ed economici, ma anche le metamorfosi degli atteggiamenti e degli stili di vita, la storia delle mentalità e del costume, portando alla luce quelle debolezze strutturali della società e della politica che conducono alla crisi della prima Repubblica.
Perché il sogno liberatorio di Marx si è trasformato nell'incubo in Cambogia? Che rapporto c'è tra il comunismo come si è effettivamente realizzato nel XX secolo e le idee del suo massimo teorico? Con passione polemica e con le armi della ricerca storica, Aurelio Lepre ribalta molti consolidati luoghi comuni.
La vita di Gramsci raccontata in una chiave del tutto nuova: l'uomo privato prigioniero dell'uomo pubblico. Persino nel rapporto con Giulia Schucht, sua compagna di vita anche nella fede comunista, si riflettono tutte le caratteristiche di un'ideologia totalizzante, che implicava la costruzione non solo di una società, ma anche di un uomo nuovo. Un uomo che si sforzava - come Gramsci fece senza successo fino alla fine - di dominare completamente le emozioni con la ragione. La biografia di Lepre diventa così insieme la storia di un "prigioniero" e il racconto del fallimento dell'utopia comunista.
E' la nuova edizione, aggiornata al 1998, di un libro fortunato. Con questa nuova edizione l'autore ha fatto avanzare la narrazione fino a tutto il 1998, rimaneggiando e integrando gli ultimi due capitoli, e ha aggiunto una lunga appendice di discussione storiografica che ripercorre le principali linee interpretative emerse dalla produzione storica recente dedicata all'Italia repubblicana.