Guerre e tensioni nella sponda del Mediterraneo e interessi italiani di ieri e di oggi, tra storia e poesia. Immagini di emigranti alla ricerca di una vita migliore. Apocalisse nel canale di Sicilia con barconi pieni di migranti, salpati dalla costa libica, con a bordo anche donne e bambini, che affondano provocando una continua ecatombe senza precedenti. Scafisti che speculano sui migranti nei confronti dei quali usano trattamenti inumani. Ma le storie raccontate in questo libro portano il segno della speranza.
Quest'opera racconta la storia di una grande dinastia che ha conosciuto gloria, ricchezze e potere e si è consumata sullo sfondo di una crisi inesorabile che ha cause ed effetti innestati da eventi storici, leggi dello Stato e mercati. Su questo sfondo storico si profila prepotente il personaggio di Ignazio Florio con le sue contraddizioni e dissolutezze. E si consuma la vicenda di donna Franca, creatura affascinante con una vita esaltante e tragica, trascorsa nella mondanità. Solo la Targa Florio, la prestigiosa corsa di automobili, sopravvisse per decenni al nome della grande dinastia siciliana evocandone il mito insieme alla magia di un'epoca legata a un'immagine di sviluppo, creatività, arte e cultura.
Federico II di Svevia è stato sempre considerato uno dei personaggi più affascinanti della storia europea e uno dei principi medioevali che ancor oggi suscitano ammirazione.
Al di là della sua grandezza come precursore dello Stato moderno, Federico II fu celebre per il suo interesse per la cultura e per la natura. Dalla corte siciliana, infatti, nacque la poesia in lingua volgare, riconosciuta da Dante come un fenomeno di eccezionale portata. Pur fra i disagi della guerra, l'Imperatore svevo non dimenticò mai di coltivare i suoi interessi relativi alla scienza, alla poesia, all'astrologia, alla filosofia, alle religioni e alle leggi del buon governo.
Lo hanno chiamato "Stupor Mundi", lo stupore del mondo. Stupefacente, infatti, fu la pace con l?islam, da lui voluta nel 1229, dopo il sistematico rifiuto delle crociate. Per la sua tolleranza nei confronti dei musulmani Federico subì molte scomuniche papali, ma dimostrò che con l'Islam la pace era possibile.