A partire dalle letture del Vangelo delle domeniche dell'anno liturgico C, nelle sue omelie don Walter Magni suggerisce riflessioni sui grandi temi del nostro tempo. L'autore «non "vende" risposte preconfezionate e artefatte, ma desidera farsi compagno di viaggio di chiunque cerchi il proprio passo. Non ci sono schemi precostituiti, né nell'accostarsi ai testi, né nella struttura delle omelie». Sono omelie che nascono dal vivo desiderio dell'autore di ascoltare per primo la Parola che deve predicare.
A partire dalle letture del Vangelo delle domeniche dell'anno liturgico, don Walter Magni riflette e fa riflettere sulle grandi domande e sui temi più sentiti del nostro tempo. «Questo volume documenta un lavoro meticoloso di preparazione nei contenuti e anche nella forma comunicativa, nel linguaggio», scrive don Giuseppe Grampa nella Prefazione. «Senza mai cedere all'invettiva, don Walter legge nella modesta qualità di non poche celebrazioni il sintomo di una Chiesa per la quale adopera un aggettivo duro: "decadente". E individua una ragione in quelle che qualifica eucaristie "incompiute", come se fermandoci alla celebrazione rituale e non osando "portar fuori", cioè dentro l'esistenza di ogni giorno, ne svuotassimo la forza di contagio e trasfigurazione dell'esistenza stessa.» Ne risultano pagine appassionate, in cui il protagonista è Gesù e costante è il richiamo a seguire il suo esempio nell'amore e nel dono di sé, lasciando che il "buon profumo" del vero cristiano si diffonda nel mondo.
Nelle intenzioni dell'autore il libro di Giona viene commentato all'interno degli "esercizi spirituali", una pratica tradizionale che nell'Introduzione del volumetto è spiegata in maniera efficace con le riflessioni stesse di Ignazio di Lodola. La riflessione si sviluppa poi secondo il metodo della lectio divina. Interessante è il provocatorio accostamento al profeta Giona: perché scegliere uno che fugge da Dio per avvicinarci a Lui? Perché domandare a un miope di insegnarci a guardare lontano? Perché accettare di fare la strada con uno dal cuore sclerotizzato per aprire il nostro cuore? Il fascino di questo commento spirituale è nella maniera con la quale riesce a sciogliere queste ed altre contraddizioni, in maniera esistenziale e con uno stile colloquiale e coinvolgente.